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Parte dalla Toscana la campagna dei "Comuni Ogm Free"

Greve in Chianti, 21 novembre. Le Città del Vino e Legambiente piantano il loro primo cartello di Comune libero da organismi geneticamente modificato. La cerimonia dopo un importante convegno sull'agricoltura e l'ambiente di qualità.


E' toscano il primo cartello di "Comune ogm free". Lo pianteranno domattina a Greve in Chianti (Firenze) il sindaco Paolo Saturnini, il neopresidente delle Città del Vino, Floriano Zambon, e il presidente di Legambiente, Ermete Realacci. Dal cuore della Toscana vitivinicola (siamo nell'area del Chianti Classico) l'iniziativa proseguirà in tutt'Italia negli oltre 520 Comuni-Città del Vino, ma anche nei parchi e nei territori che vorranno aderire a questa campagna dichiarandosi ogm-free, non contaminati né contaminabili, da organismi geneticamente modificati. La campagna di adesione è appena cominciata, ma praticamente in tempo reale altre amministrazioni hanno già richiesto l'uso del nuovo logo, registrato da Città del Vino e Legambiente, per predisporre i cartelli da piantare all'ingresso del loro territorio. Sono Asti in Piemonte, Berchidda in provincia di Sassari, Terzigno (Napoli), Montefalcione (Avellino), Corno di Rosazzo (Udine), Alcamo (Trapani).

La "piantumazione" del primo cartello avverrà in seguito al convegno dal titolo "Liberi da Ogm. Lo sviluppo rurale tra tradizione e innovazione" in programma a Greve in Chianti (21 novembre, ore 9,30) nel sala del consiglio del palazzo comunale. Tra i partecipanti, moderati dalla giornalista Andreina De Tomassi, intervengono Tito Barbini, assessore all'agricoltura della Regione Toscana; Ermete Realacci e Francesco Ferrante di Legambiente; Paolo Saturnini, sindaco di Greve in Chianti; Stefano Masini, responsabile Ambiente e territorio di Coldiretti; Vincenzo Vizioli, presidente Aiab; Alessio Planeta, produttore vinicolo siciliano; Maurizio Zucchi, direttore qualità Coop Italia; e Floriano Zambon, neopresidente dell'Associazione nazionale Città del Vino, insieme ad altri rappresentati del mondo agricolo, istituzionale e commerciale.

"I comuni ogm free rappresentano un vero e opportuno impedimento al dilagare delle colture transgeniche nel nostro Paese - spiega Ermete Realacci -. L'alleanza tra agricoltori e cittadini dei territori vocati all'agricoltura, in nome delle tradizioni enogastronomiche e dei prodotti tipici locali, consentirà all'Italia di mantenere alto il baluardo dei cibi e dei vini made in Italy, buoni, sani e inimitabili. Capaci di competere adeguatamente in un mercato sempre più globalizzato grazie al loro stretto legame con il territorio d'origine, con l'ambiente di produzione sano e incontaminato, con le conoscenze millenarie dei produttori locali".

"Chi dice che gli ogm servono a risolvere il problema della fame nel mondo mente sapendo di mentire - aggiunge il sindaco Paolo Saturnini -. Perché il problema dei paesi poveri o, meglio, dei poveri del sud del mondo, non è quello di avere più cibo, ma di avere le risorse per poterlo acquistare. A cosa servono allora gli ogm in agricoltura? Nessuno, ancora, ci ha fornito una ragione plausibile. E nessuno, meno che mai, ci ha fornito una ragione plausibile per l'introduzione degli ogm nella vitivinicoltura. Non abbiamo bisogno di produrre più vino; non abbiamo bisogno di produrlo laddove le condizioni ambientali non lo consentono; non abbiamo bisogno di produrre vini-fotocopia. Perché il concetto di vino è antitetico a quello di omologazione e perché il futuro della vitivinicoltura italiana passa e, ancora di più, passerà in futuro dalla esaltazione delle diversità. Il futuro del nostro vino - conclude il presidente - ha molto a che fare con la valorizzazione del territorio e con il recupero dei vitigni autoctoni e poco a che spartire con la filosofia che sta dietro al business degli ogm".

Uffstampa Città del Vino -
Massimiliano Rella - 0577/27.15.79 - 338/94.10.716