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su misura di Slawka G. Scarso Quando sono stata in Canada, l'anno scorso, tutti gli italiani che ho conosciuto mi dicevano che facevano il vino ogni anno. Produzione propria. Certo, il clima della British Columbia si presta all'allevamento della vite, ma da quello che avevo capito nessuno di loro possedeva neppure un fazzoletto di terra, se non il backyard dietro casa... Così ho scoperto che c'è un commercio non indifferente di mosti, uve e succhi d'uva che provengono ad esempio dalla California e procedono verso nord, permettendo ai "comuni mortali" di produrre vino home made. Alla stessa stregua, ma forse in modo più sofisticato, si stanno sviluppando nel mondo del vino, tutta una serie di servizi e attività che permettono di personalizzare il vino, e di farlo, per così dire, su misura. Crushpad, ad esempio, ha lanciato prima di Natale Fusebox, un kit per fare il taglio del vino direttamente a casa. Una sorta di piccolo chimico del vino: all'interno infatti si trovano 6 mezze bottiglie di Merlot, Cabernet Franc, Malbe, Petit Verdot, e anche una bottiglia di Mistery Wine - da indovinare partecipando al gioco sul sito apposito. E poi ancora 4 pipette e un cilindro graduato per mixare i vini a proprio piacimento e gadget vari per annotare i risultati durante la degustazione. Al momento Fusebox è disponibile solo negli Stati Uniti alla modica cifra di 120 dollari. In realtà, la maggior parte degli sforzi di customizzazione sono a oggi diretti verso le etichette fatte su misura. Si tratta in larga misura di proposte per le grandi occasioni: un'etichetta su misura per un matrimonio, un battesimo, un compleanno particolare. Merito dei "prodigi" della stampa digitale grazie alla quale è oggi possibile ottenere risultati professionali anche stampando solo una manciata di copie. L'esempio più eclatante (perchè su larga scala) che si è visto negli ultimi mesi è stato quello di Microsoft, che per Natale ha donato a tutti i dipendenti una bottiglia di vino chiamato umoristicamente Blue Monster (soprannome attribuito al colosso dell'informatica) prodotto da Stormhoek - quelli che avevano raddoppiato le vendite con un programma dedicato ai blogger. Ma anche i privati, per l'appunto, possono fare la stessa cosa. I siti web che offrono servizi di questo genere vanno moltiplicandosi. La meccanica è semplice: basta scegliere il vino, cliccare sul template di etichetta preferito, inserire il testo e la foto che dovrebbe apparire in etichetta, e il gioco è fatto. Ci sono siti che personalizzano ogni sorta di bevanda - acqua inclusa - come Signaturewines.com. C'è anche chi realizza solo le etichette, come Stoneycreekwinepress.com. In questo caso, oltre ai template già pronti, c'è la possibilità di affidarsi ai grafici del team oppure, se si hanno sufficienti capacità grafiche, di inviare una propria etichetta, totalmente originale. Tra gli italiani, Nettaredivino propone le bottiglie personalizzate anche in formato mini, evidenziando la possibilità di sostituire con queste mezze bottiglie le bomboniere che troppo spesso affollano le mensole di casa... E per finire, esiste ormai una moltitudine di progetti di adozione a distanza dei vigneti, grazie ai quali è possibile ricevere a casa non solo il vino dei filari adottati, ma anche le foto scattate durante la potatura, la vendemmia e via dicendo. L'ennesima sfaccettatura di un mercato ormai maturo che cerca di reinventarsi per andare incontro alle esigenze evolute - perchè qui siamo piuttosto in alto nella piramide di Maslow - del consumatore. Slawka G. Scarso |