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Tempo di Natale, tempo di spumanti
di Slawka G. Scarso

Malgrado i numerosi tentativi di distruggere la stagionalità degli spumanti, le vendite sembrano sempre concentrate nel periodo natalizio, soprattutto per lo spumante dolce. Secondo dati Ismea/Nielsen, infatti, tra metà dicembre e l'inizio di gennaio è stato realizzato il 60% degli acquisti domestici di spumante del 2005. Negli ultimi quattro anni per giunta, la concentrazione dei consumi è aumentata dell'1%. Il fenomeno insomma non sembra proprio in declino. E se le vendite si concentrano tutte in questo periodo, lo stesso vale necessariamente per gli sforzi pubblicitari.

Se da un lato erano diventate sempre più familiari le pubblicità stampa della Berlucchi, in cui lo stesso spumante veniva proposto abbinato a più piatti e a più occasioni (non solo il pranzo nuziale ma anche un ben più semplice pasto a base di caprese) di certo non può essere passato inosservato il recente investimento da capogiro fatto dal Consorzio dell'Asti Docg che ha lanciato proprio in queste settimane una campagna pubblicitaria del valore di ben 40 milioni di euro suddivisi in quattro anni. La campagna, fin dal claim, racconta il vino e il territorio, "La dolcezza nasce dalla terra", e viene proposta su stampa (specializzata e generalista) e in televisione, con uno spot da 30''. Anche Gancia, in questo periodo fa parlare di sé, con il restyling delle etichette che vede nascere una partnership tra la cantina e la Pininfarina Extra - che si occupa solitamente di interior design. Un restyling che punta a un'immagine sempre più lussuosa del prodotto.

Sempre con l'obiettivo dell'immagine di lusso partirà la nuova campagna del Martini Asti Spumante.
A partire dai primi di dicembre gli spot televisivi vedranno protagonisti non solo George Clooney (che si prende forse una "pausa dal caffè" per tornare alle bollicine?), ma anche una diversa bottiglia di spumante: non più Asti Martini ma Riserva Montelera Metodo Classico Sigillo Blu. L'azienda vuole infatti porre l'accento sui suoi prodotti premium.
Perché accade questo? Il motivo è semplice: la forte stagionalizzazione dei consumi di spumanti spinge i distributori a sfruttare le bollicine come specchietti per le allodole, o fenomeni da volantino. Così accade inevitabilmente che la "promo intensity" - la percentuale di prodotto venduto con promozioni di prezzo - sia particolarmente alta per questi prodotti, in questo periodo. Del resto, il 74% degli acquisti domestici di spumante, a valore, viene fatto nel canale super+iper, mentre nel 2005 le vendite in enoteca aveva subito un notevole calo (- 51,3% a valore) - Fonte ISMEA/Nielsen.

Intanto, per rialzare l'immagine di tutti i vini spumanti, dalle linee base a quelle premium, anche in terra di Champagne aumentano gli sforzi per creare linee extra lusso, come quelle di Pernod-Ricard con una nuova etichetta in vendita a 1000 euro o Dom Perignon con il Vintage 98 firmato Karl Lagerfeld. Questi problemi riguardano infatti non solo gli spumanti nostrani, ma anche le bollicine francese, che ogni tanto pensano a ricorrere al tribunale, come nelle intenzioni di Bollinger, che aveva minacciato di citare in tribunale un distributore. Il presunto colpevole aveva imposto un tale sconto a scaffale sul prezioso champagne, da ledere l'immagine aziendale.
Insomma, saranno pure spumanti, ma non necessariamente c'è sempre da brindare!


Slawka G. Scarso