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Mercoledì 25 Maggio '05
in collaborazione con Associazione Italiana Sommeliers, Delegazione del Tigullio, Genova
Cena degustazione con l'Azienda Agricola Pietro Beconcini, San Miniato (PI)

Volti e Vini nuovi dalla Toscana: da una zona meno famosa a livello vitivinicolo, ecco una rivelazione che farà parlare molto di sé in futuro. Leonardo Beconcini accompagnato dal talent-scout genovese Giuseppe Toso, ci presenta la sua interpretazione del sangiovese della sua terra pisana in San Miniato, dove sta sperimentando selezioni clonali e massali sui vitigni autoctoni.


Quando poco più di un'anno fa Giuseppe Toso mi ha segnalato di far visita al Vinitaly a questa piccola azienda toscana, mi sono reso subito conto di trovarmi di fronte ad una Famiglia che molto seriamente portava avanti un'idea importante di valorizzazione del proprio territorio e delle sue tradizioni. Idee chiare, cura dei particolari e grande amore per la propria terra. A quel Vinitaly 2004 un loro vino, il Reciso 2001, mi colpì profondamente e lo annotai come la mia rivelazione della manifestazione. Non era ancora in commercio, sarebbe uscito nell'autunno, ma comunque ho intuito le sue potenzialità; interessanti ma non di più trovai gli altri vini, il Chianti e il Maurleo 2002 e il Reciso 2000 allora in commercio. Ora capisco che erano ovviamente frutto di annate meno fortunate.


Due momenti della serata con l'azienda Pietro Beconcini


E veniamo al Vinitaly 2005: torno a far visita alla Famiglia Beconcini e riassaggiando i loro Vini trovo conferme e piacevolissime sorprese, per questo motivo decidiamo di organizzare una serata alla Brinca con la collaborazione dell'A.I.S. del Tigullio capiatanata da Pierfranco Schiaffino che a fine serata avrà belle parole di elogio per la sorpresa toscana.


I vini in degustazione

il Chianti d.o.c.g. Antiche Vie 2003 si presenta di un bel colore rubino scuro, al naso è di buona intensità e persistenza con sentori di frutti di bosco; in bocca è fresco ma anche piacevolmente morbido e con tannini ben modulati, dimostrando un bell'equilibrio in tutte le sue componenti. Si beve molto bene e tenuto conto del prezzo (€ 7 circa in enoteca) è un vino da tutti i giorni davvero interessante, decisamente superiore rispetto all'annata 2002 più aggressivo e duro.

Maurleo 2003: da uve sangiovese 50%, malvasia nera 30%, merlot 20%, affinato per 8/12 mesi in barriques di 2-3 passaggio. Deriva dai nomi dei due figli di Pietro Beconcini, Maurizio e Leonardo, quest'ultimo l'attuale conduttore dell'azienda. E' un bel vino, il più apprezzato della serata da parte degli ospiti, in quanto ben equilibrato sia al naso che in bocca, con l'uso del legno quasi impercettibile, un finale di buona persistenza e soprattutto un rapporto qualità prezzo da applauso: circa € 9 in enoteca.

Leonardo ci ha spiegato che questo è l'unico vino aziendale che contiene ancora uve non autoctone, il merlot, e che presto saranno spiantate per far posto a vitigni tradizionali. Qui si racchiude la filosofia dei Beconcini: da sempre hanno fatto ricerca dei migliori vecchi cloni in azienda di vitigni locali, dal sangiovese alla malvasia nera, al ciliegiolo ed ora anche un misterioso vitigno presente nel vecchio vigneto che costeggia la Via Francigena che passa per S.Miniato.
Quest'anno Leonardo ha vinificato in purezza il vino ottenuto dal vigneto reimpiantato con le barbatelle ottenute dai vecchi ceppi e sperimentalmente lo ha portato al Vinitaly: ebbene se lo scorso hanno era stato il Reciso a stupirmi, quest'anno è stato questo vino ottenuto da "Uve Ignote" che per potenza, eleganza e equilibrio si è rivelato staordinario. Ma lo potremo riassaggiare in pochissime bottiglie solo l'anno prossimo…


A sinistra, un momento dell'intervento di Pierfranco Schiaffino, a destra Pietro Beconcini (camicia bianca) affiancato da Sergio Circella (patron del ristorante La Brinca), Giuseppe Toso (Agente dell'azienda) e la moglie del produttore.


Ultimo vino rosso proposto per la serata il Reciso 2001 da uve sangiovese in purezza. Vinificato e affinato in maniera magistrale in barriques (nel senso che il legno si sente davvero poco, finalmente), ha un colore rosso cupo, all'olfatto è ampio, persistente di frutta rossa matura, in bocca è potente, con note di tannini ben equilibrati ma ancora giovani, lunghissimo nel senso che il suo sapore rimane molto tempo dopo la deglutizione e per via retronasale è perfetto. E' un rosso di razza, un "Supertoscano" che ha una lunga vita di fronte a se. Il prezzo è ragionevole, perché spesso e volentieri vini di questo spessore in Toscana costano molto di più: circa € 20 in enoteca.

Dulcis in fundo il Vin Santo del Chianti d.o.c. '97 Caratello: pochissime bottiglie, fatto da uve malvasia bianca, trebbiano toscano e s.colombano, è il tradizionale Vin Santo toscano non dolcissimo ma ricchissimo di sfumature che si abbina benissimo ai dolci a base di nocciole e frutta secca. Anche qui troviamo un vino estremamente equilibrato che dimostra il livello qualitativo raggiunto da questa piccola azienda Pisana che, come avevamo preannunciato nella presentazione, fra non molto tempo sarà annoverata tra le più interessanti sorprese della viticultura toscana.


Il Menù della serata
Gli Antipasti della nostra Campagna
Picagge di grano locale al sugo di coniglio
con Antiche Vie Chianti d.o.c.g. '03 Beconcini

Lattughe ripiene in brodo
Cima di faraona ripiena alle erbe
con Maurleo Toscana Rosso '03 (malvasia nera+sangiovese+merlot) Beconcini

Selezione di formaggi locali con la nostra confettura di cipolle rosse di Zerli
con Reciso Toscana Sangiovese '01 Beconcini

L'assaggio dei nostri dolci
con Caratello Vin Santo '97 Beconcini

Caffè


Informazioni sull'azienda :
Azienda Agricola Pietro Beconcini
Via Montorzo 13 - 56027 San Miniato (Pi)
Tel. 057 1464570
info@pietrobeconcini.com
www.pietrobeconcini.com


Sergio Circella