Tigullio Vino Homepage Home TigullioVino.it Blog Blog Vinix

> Operatori
» Registrazione operatori
» Operatori già registrati
» Club
» Pubblicità
» Newsletter
» Annunci vino-cibo
» Aggiungi ai Preferiti

> News e iniziative
» News ed eventi di rilievo
» Eventi locali, degustazioni
» Terroir Vino

> Contenuti e risorse
» Naviga per regione
» Vino & Olio
» Aziende testate
» Rubriche
» Tgv Blog
» Doc e Docg
» Recensioni Ristoranti
» Esperti
» Strade del Vino
» Parchi italiani
» Viaggi
» Video
» Contatti
» Faq

> Interagire col sito
»
Invia campionatura vino
»
Invia campionatura olio
» Segnala eventi
» Invia comunicati stampa
» Associati al Club
» Recensioni ristoranti
» Invia ricette


> Iscrizione newsletter
Iscriviti alla newsletter di TigullioVino.it per ricevere settimanalmente gli aggiornamenti via e-mail con le degustazioni, le news e gli approfondimenti della Redazione.
La tua e-mail :



> Pubblicità

> Siti e blog del Network
TigullioVino (Magazine)
Vinix (Social Network)
VinoClic (Pubblicità)


Aggiungi alla barra di Google
Il Blog Network di TigullioVino.it
VinoPigro
A Modest Proposal, di Riccardo Modesti
Rotfl! il Blog di JFSebastian usenettaro 2.0
Rotfl! il Blog di JFSebastian usenettaro 2.0

TigullioVino.it ©
E' vietata la copia, anche parziale, senza esplicita autorizzazione della Redazione.
Mappa del sito
Chi siamo / curiosità
Links
Privacy
Contatti







          
                      


          Regole di Galateo a tavola - Lettera V


           Ordina il libro sul Galateo di Luciano Paracchini
           Vai alla sezione principale sul Galateo


          Vegetariano
    
          Invitato ad un pasto o ad un soggiorno, il convinto vegetariano si
          preoccupa di segnalare le sue necessità. In questo caso la padrona di casa
          può prevedere un menù adatto.
          Il vegetarianismo, o vegetarismo, è un sistema di alimentazione che sulla
          base di presupposti igienici ed etici proscrive l'uso di alimenti carnei
          (pesci compresi). La dieta del vegetariano prevede l'uso di alimenti
          vegetali o di prodotti di origine animale (uova, latte, burro, formaggio),
          che non comportino la morte dell'animale stesso.

          Villeggiatura

          In campagna i padroni di casa e gli ospiti possono tranquillamente
          ignorare gli abiti impegnativi ed abbigliarsi in modo semplice, senza
          l'obbligo di giacche o altro. Anche ricevere è meno cerimonioso, le tavole
          più rustiche, tanto nel servizio quanto nella preparazione dei piatti.
          Al mare non si impongono rapporti di familiarità ai vicini di
          ombrellone, ove risulti evidente che non sono graditi. Gli orari delle
          colazioni, rispettati. Volgare circolare in costume nei locali dell'albergo
          e ancor peggio sedersi a tavola in tale abbigliamento. La semplicità è
          sempre la cosa migliore e certi sfoggi di gioielli sano di piccola borghesia
          ansiosa di sfogare frustrazioni recondite.
          Al termine della villeggiatura, se impossibilitati dal congedarsi
          personalmente, si invia un biglietto da visita con i saluti e la sigla
          «P.P.C.» (Pour Prendre Congé).

          Vino

          La quantità di vino da servire nel bicchiere dipende dal tipo di vino.
          Mai, comunque, oltre i tre quarti, e sempre servendo da destra. E' premura
          del personale di servizio mescere il vino di tanto in tanto, riportando a
          misura il livello, ruotando leggermente la bottiglia nell'alzarla dal
          bicchiere, per non lasciare sulla tovaglia il "ricordo" di qualche goccia.
          Un semplice gesto della mano è più che sufficiente per esprimere un
          appagamento, ovvero che non si desidera altro vino.
          Ad ogni tipo di vino si sostituisce il bicchiere, anche nel caso in cui
          si trattasse di vino dello stesso colore.
          Al brindisi non si può rinunciare. In quanto gesto simbolico, gli
          astemi possono limitarsi a sfiorare il bicchiere con le labbra.
          Vino e acqua non si miscelano, ma si bevono separatamente e senza
          alzare il mignolo.
          Il bicchiere va avvicinato alla bocca, non la bocca al bicchiere.
          Prima di bere si pulisce la bocca con il tovagliolo. Operazione che si
          ripete dopo aver posato il bicchiere al proprio posto.
          I vini pregiati vanno serviti dalla loro bottiglia, mentre quelli
          comuni si presentano nella caraffa. E' molto chic mettere anche lo champagne
          (o lo spumante) nella caraffa.
          La bottiglia non si prende per "il collo", ma si impugna circa a metà,  
          all'altezza dell'etichetta, facendo in modo che questa sia leggibile dal
          commensale.
          Tutti i vini restano sulla tavola fino al termine del pranzo, anche se
          ad ogni portata si cambia tipo. Nei pranzi formali, dove il personale di
          servizio si preoccupa di servire il vino, le bottiglie trovano posto sul
          tavolino, o in un angolo della tavola.
          «Sostenere che non bisogna cambiar vino è un'eresia - ha lasciato scritto il
          gastronomo francese Anthelme Brillat-Savarin nella sua "Fisiologia del
          gusto" (1825) -. La lingua si satura e dopo il terzo bicchiere anche il vino
          migliore desta una sensazione ottusa».
          Pasteggiando con champagne (o spumante) sulla tavola ci saranno solo il
          flûte e il bicchiere dell'acqua.
          Il padrone di casa, al quale compete la scelta dei vini, deve ricordare
          quanto scrisse nell'Ottocento il gastronomo-magistrato Brillat-Savarin: «un
          pasto senza vino è come un giorno senza sole». Lui stesso scende in cantina,
          meditando sulla scelta del vino in base al menù previsto. Un vino adeguato
          può salvare un pranzo fallito. La bottiglia va sturata dal padrone di casa,
          il quale provvede all'assaggio, direttamente o rivolgendosi a persona di
          riconosciuta competenza. Trattandosi di una vecchia bottiglia, si stappa
          parecchie ore prima del pranzo, e già in quel momento ci si accerta della
          qualità.
          Oltre alle calorie, del vino vanno considerati anche i caratteri
          organolettici: colore, limpidità, profumo, gusto.
          La limpidità viene valutata:
          - lucido
          - brillante
          - limpidissimo
          - limpido
          Il profumo si classifica:
          - pieno
          - nobile
          - pronunziato
          - delicato
          - sottile
          - tenue
          - sfuggente
          Il gusto è determinato dalla maggiore o minore presenza di alcuni suoi
          costituenti, quali: zucchero, tannino, glicerina, ecc. In rapporto alla
          presenza di zucchero si hanno:
          - vini secchi e asciutti, quando la zucchero è pressoché assente
          - vini abboccati, se la presenza dello zucchero è appena percettibile
          - vini sulla vena, quando si avverte il gusto dolce
          - vini amabili, se il dolce è chiaramente apprezzabile
          - vini pastosi, se il dolce è netto ma non prevalente
          - vini dolci, se lo zucchero risulta predominante

          Vodka

          Dal russo voda (acqua), la vodka si beve freddissima, da bicchierini
          raffreddati.
          E' un'acquavite ottenuta con la distillazione del mosto ricavata dall'amido
          della patata o da altri cereali fermentati.
          La lavorazione è molto simile a quella per il whisky. Esistono tipi
          aromatizzati: in Polonia con un'erba, prende il nome di zubròwka; in
          Danimarca con anice (akvavit); in Svezia e Norvegia con semi di cumino
          (acquavit).

          Volatili

          Si portano alla bocca solo le ossa di piccoli volatili (e in questo
          caso saranno approntate delle vaschette lavadita). Diversamente anche i
          volatili richiedono il coltello e la forchetta.
          ABBINAMENTO DEI VINI:
          rossi di gran corpo, di forte gusto e profumo

          Vongole - cozze

          Alla marinara, cioè cotte e presentate nel loro guscio, non si servono
          nei pranzi formali.
          Crude possono trovar posto sul piatto dei frutti di mare. Come le
          ostriche, si staccano con la forchettina e si portano alla bocca.
          Per gli scarti si prevedono dei piattini o un piatto centrale.