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          Regole di Galateo a tavola - Lettera T


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          Tartina

          Fettina di pane priva di crosta, variamente guarnita, la tartina deve
          avere una dimensione tale da potersi inghiottire in un boccone.

          Tavola
      
          Una tavola apparecchiata per un pranzo o una cena, non porta traccia di
          portacenere e stuzzicadenti. L'acqua minerale è nella sua bottiglia
          originale, l'acqua di rubinetto nella caraffa. Le sedie sono disposte in
          modo che tra ogni commensale ci siano almeno 40 centimetri.
          Un buon comportamento a tavola si costruisce con tanti "non":
          - non sedersi prima della padrona di casa
          - non iniziare un piatto prima della padrona di casa
          - non appoggiare i gomiti sulla tavola
          - non stare troppo discosti o troppo inclinati sul piatto
          - non servirsi dal piatto di portata utilizzando la propria forchetta
          - non vuotare il bicchiere d'un sol sorso
          - bevendo, non gettare all'indietro la testa
          - non tagliare il pane con il coltello
          - non soffiare sul cibo o su una bevanda troppo calda
          - non richiedere il pane, il sale, gli stuzzicadenti

          Tazze da brodo

          In tavola le tazze da brodo arrivano già con il loro contenuto:
          consommé o vellutina, disposte sull'apposito piattino. Il cucchiaio,
          appoggiato sul piattino, serve unicamente per mescolare o assaggiare il
          brodo. E lì ritorna.
          Si beve direttamente dalla tazza, tenendola con i due manici e senza
          alzare il mignolo.


 
          L'ora del tè è un rito che si "interpreta" attorno al rintocco delle
          Cinque. Se l'invito è formale, la padrona di casa riceve vestita come per
          una colazione elegante, al pari delle ospiti.
          Non occorre aspettare le persone in ritardo: verranno servite
          successivamente.
          Gli ospiti prendono posto sulle poltrone e sui divani, mentre la
          padrona di casa prepara la teiera, prima riscaldandola con dell'acqua calda
          che verrà buttata dopo qualche minuto. Quindi mette un cucchiaino di tè per
          la teiera e uno per ogni tazza prevista. L'acqua bollente versata sopra e
          qualche minuto di tempo fanno il resto.
          Da evitare i sacchettini monodose, accettabili solo al bar.
          La padrona di casa versa l'infuso nelle tazze che porge alle ospiti.
          Quindi serve lo zucchero, il latte o il limone già tagliato a fettine
          sottili. Infine passa i vari vassoi con dolcetti e tartine, non dimenticando
          i tovaglioli. Se c'è la cameriera, questa si assume l'impegno di passare i
          vassoi, togliere i piatti e le tazze che non servono.
          Il tè si sorseggia dalla tazza, senza alzare il mignolo. Il cucchiaino
          serve unicamente per mescolare lo zucchero (come per il caffè e le altre
          bevande: non ruotandolo), senza mai portarlo alla bocca.
          I biscotti non si mettono nel tè e l'eventuale fettina di limone non si
          mangia.
          Il tè servito a tavola prevede una preparazione molto accurata dei
          posti. Al centro una decorazione di fiori  o una composizione che evidenzi
          il buon gusto e l'estro della padrona di casa. Davanti ad ogni invitato: il
          piatto da dessert con alla destra una forchetta e alla sinistra il
          tovagliolo; poco sopra la forchetta, la tazza sul piattino.
          Il tè si versa nella tazza da destra (come tutte le bevande). I dolci o
          i salatini si servono da sinistra (come tutti i cibi).
          Dal francese thè (derivato a sua volta dal cinese e più precisamente da un
          dialetto di Amoy) è un infuso ottenuto da foglie essiccate. Le prime notizie  
          su questa pianta provengono dalla Cina dove il tè aveva utilizzazione quale
          medicinale già molti secoli prima di Cristo.
          In Giappone la coltivazione ebbe inizio nel XIVº secolo, solo nel XIXº
          secolo a Ceylon, quindi in India e, ancora più tardi, a Giava, negli Stati
          Uniti, in Brasile, nelle Azzorre, nel Caucaso.
          In Europa l'uso della bevanda cominciò a diffondersi nel XVº secolo, sempre
          quale medicamento.
          La migliore raccolta arriva sul mercato con la denominazione di «fiori di
          tè» o «tè imperiale», ed è effettuata nei mesi di marzo-aprile, quando le
          foglie sono ancora piccole e tenere.

          Toast

          Composto da due fette di pane abbrustolite nel tostapane (generalmente
          racchiudono prosciutto e formaggio), il toast si mangia tenendolo nel
          tovagliolo, anche di carta. Non si taglia con il coltello.
          Toast è uno dei tanti vocaboli dell'antica Roma, reimportati con etichetta
          inglese.

          Tovagliolo

          Quadrato di tessuto, il tovagliolo si trova alla sinistra del piatto o
          sopra di esso, piegato semplicemente. Sconsigliate le piegature fantasiose,
          tali da richiedere laboriose manipolazioni antigieniche.
          Seduti a tavola il tovagliolo va aperto e appoggiato sulle ginocchia.
          Serve unicamente per forbire la bocca prima di bere e dopo aver bevuto.
          Non appuntato al collo, come fa il barbiere, né utilizzato per pulire il
          bicchiere e le posate. Diversamente sarebbe come accusare i padroni di casa
          di non aver provveduto ad una pulizia adeguata.
          A fine pranzo il tovagliolo si posa alla sinistra del piatto, senza
          ripiegarlo. Si risistema solo nel caso in cui sia prevista una permanenza al
          pasto successivo.
          La bocca non si forbisce dove sono posizionate le cifre della famiglia
          o il nome del locale, ma con l'interno del tovagliolo.
          Da evitare "stampi" troppo evidenti di rossetto.

          Tramezzino

          Costituito da due fette di pane a cassetta fra le quali vengono posti
          vari ingredienti, il tramezzino (equivalente dell'inglese sandwich) si
          mangia tenendolo tra le mani. Se molto alto, si può tagliare con il
          coltello, ma i pezzetti si portano alla bocca con le mani.