


Regole di Galateo a tavola - Lettera R
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Ricevere
L'invito estemporaneo, conseguente un casuale incontro o per il
semplice piacere di "quattro chiacchiere", non deve creare disagi di alcun
genere per chi accetta. E nemmeno presuppone lunghi ed elaborati preparativi
per chi ospita. Una tovaglia 'fresca', qualche fiore, un dolce acquistato in
pasticceria o cucinato allo scopoS Le chiacchiere, simpatiche e cordiali,
sono gli ingredienti prevaricanti.
Un ricevimento formale, in casa, richiede molta attenzione nella
selezione degli invitati. Da evitare incontri tra persone che notoriamente
hanno degli attriti o dei rancori. I padroni di casa ricevono sulla soglia
del salotto, lei alla destra di lui. Successivamente, completato questo
compito, si mescolano agli ospiti, intrattenendosi con loro, ravvivando e
stimolando le conoscenze. Gli ospiti con interessi affini, si predispongono
a tavola a "contatto di voce", onde favorire la conversazione.
Il cocktail deve considerare l'eventuale partecipazione di persone che
potrebbero trovarsi a disagio nella confusione o che prediligano stare
sedute e non già alla 'ricerca' di cibi e bevande.
Il pranzo in piedi permette la riunione di molte persone. L'invito
avviene con un bigliettino, oppure con una telefonata seguita da un
biglietto per memoria con l'indicazione RSVP (Reponse s'il vous plait),
impegnando in questo modo l'invitato a dare una risposta.
Ricevendo al ristorante, l'anfitrione si preoccupa di predisporre il
menù e tutti gli altri dettagli. I segnaposti, quando gli ospiti sono
numerosi, diventano indispensabili. La signora con il marito alla sinistra
ricevono gli ospiti all'ingresso della saletta o del salone ristorante. Nel
caso in cui il menù non sia già stato fissato in precedenza, l'anfitrione
suggerisce i piatti, senza insistere troppo sull'uno o sull'altro. A fine
pranzo si assenta per saldare il conto.
L'ora del tè assume i toni di un rito; a queste regole bisogna
attenersi.
Ridere
Discrezione nella risata, onde non cadere nella volgarità con suoni
acuti, invadenti.
«Non c'è nulla di così ingeneroso e ineducato come una risata udibile»,
lasciò scritto Chesterfield nelle sue raccomandazioni al figlio,
assicurandolo che per quanto lo riguardava «da quando ho pieno uso della
ragione nessuno mi ha mai sentito ridere».
William Congreve, suo contemporaneo (siamo nel Settecento), egualmente
ricordava che «non c'è nulla di più sconveniente, per un uomo di classe, del
ridere: è un'espressione così volgare!»
Secolo serioso? Non il solo. Già Catullo, nel secolo che precedette la
nascita di Cristo, sentenziò: «Nulla è più sciocco di un ridere da
sciocchi».
Riso
Con le bacchette si mangia il riso nei ristoranti esotici e a
condizione di sapersene servire. Diversamente, onde evitare penose
esibizioni, si richiede la forchetta.
ABBINAMENTO DEI VINI:
Il condimento è condizionante nella scelta dei vini:
- a base di pesce: bianchi secchi;
- a base di carne: rossi secchi e leggeri;
- a base di cacciagione: rossi, robusti
Servito quale dessert, il riso richiede il cucchiaio.
Originario della Cina, ove l'inizio della coltura si fa risalire alla
preistoria, il riso si è diffuso prima in India, poi in Giappone.
In Occidente il riso sarebbe arrivato con Alessandro Magno, a seguito della
conquista delle Indie. Per altre fonti il ringraziamento andrebbe ai
saraceni, nel Medio Evo, con diffusione in Francia, quindi in Italia.
Ristorante
Chi entra per primo al ristorante? Dipende dalla porta e dalla
conoscenza del locale. Se la porta è chiusa la persona che invita precede
gli ospiti, fermandosi poi sulla soglia. In egual modo si comporta entrando
in un locale esotico, non conosciuto, in una trattoria o in una osteria. Di
fronte ad un ingresso aperto e con personale di servizio sulla soglia, la
persona che invita lascia il passo all'invitato.
E' sempre la persona che invita, uomo o donna, che si rivolge al
maître, segnalando la richiesta o la prenotazione del tavolo. Il cameriere
precede la signora, o le signore, alla tavola predisposta; gli uomini
seguono, aspettando in piedi fintantoché tutte le signore non si siano
accomodate.
«L'uomo precede la donna entrando in un ristorante»: così recitavano le
regole del galateo, condizionate dal timore di cattivi incontri all'interno
del locale. Tanto che il cavaliere mandava in perlustrazione un proprio
servitore, o ispezionava personalmente il locale, prima di far entrare la
dama. A questo si aggiunge l'opinione che, per una donna, fosse disdicevole
entrare in un locale senza accompagnatore.
La donna siede nel posto migliore, generalmente quello che 'domina' la
sala. Per 'dominare' e per essere ammirata, dai presenti e dal partner.
In compagnia, riconoscendo ad un tavolo dei conoscenti, passando si
salutano solo con un cenno. Sostando, trattandosi di conoscenze comuni, gli
uomini di quella tavola si alzano; le signore ne sono dispensate.
La scelta del menù si fa con speditezza, pur chiedendo eventuali
precisazioni su piatti e contorni al cameriere o al maître. Se chi invita è
un abituale frequentatore del locale, a lui si chiedono consigli
sull'eventuale scelta di specialità.
La lista viene proposta dal cameriere, con precedenza alle signore, ma
sarà l'anfitrione a precisare al cameriere le scelte degli invitati. Questo
vale per una tavola limitata a poche persone. Diversamente, le richieste
saranno raccolte dal cameriere, direttamente dai commensali.
La presenza del cameriere si richiama con un cenno discreto. Non a
voce, né battendo rumorosamente una posata sul bicchiere.
L'assaggio del vino compete all'anfitrione, o alla persona da questi
delegata in quanto di maggiore competenza.
Una portata su piatto comune a tutti i commensali, viene offerta
dall'anfitrione alle signore, poi alla propria moglie, indi agli uomini.
Si attende che tutti i commensali siano stati serviti, prima di dare
"assalto" al cibo.
Incappando in un cattivo servizio, in cibo o vino difettosi, sarà
l'anfitrione a farlo notare con discrezione al cameriere o al maître.
Il conto si salda in separata sede, assentandosi dal tavolo con una
scusa. Nel caso in cui venga pagato al tavolo, con carta di credito o in
contanti, non si controlla meticolosamente il conteggio delle portate o il
resto. nel caso in cui il totale va suddiviso tra un gruppo di amici, uno di
questi si assume la direzione delle 'operazioni'.
Niente giornali o libri a tavola. Anche le telefonate sono da evitare
quando si è in compagnia. Se la telefonata è attesa o inevitabile, entrando
si comunica il proprio nome al fattorino, evitando così di sentirsi chiamare
ad alta voce per tutto il locale.
Terminato il pranzo la signora si alza, avviandosi all'uscita. E'
sempre chi ha invitato ad uscire per ultimo dal locale, eventualmente
fermandosi sulla soglia per salutare i suoi commensali.