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Archivio domande dei lettori
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LA GIUSTA POSIZIONE A TAVOLA Come deve essere apparecchiata la tavola? La giusta posizione delle posate e dei bicchieri. Grazie (Barbara) Come indicazioni generali: sulla destra del piatto: coltello (con il taglio vicino al piatto), cucchiaio sulla sinistra: forchetta Bicchieri (con limite massimo di 4), nell'ordine dalla posizione centrale verso destra: acqua, vino rosso, vino bianco; dietro flute (se spumante secco) o coppa (se spumante dolce) Il tovagliolo piegato semplicemente sopra al piatto o sulla sinistra Il piattino per l pane sulla sinistra, leggermente in alto. Quanto sopra, come indicazione generale. Poi molto dipende dal servizio. Ovvero si potrebbero essere tante forchette quante le portate previste. In quel caso si trovano nell'ordine di utilizzo: quella più esterna sarà la prima ad essere utilizzata. Altre condizioni particolari portano ad apparecchiare al momento in base ai piatti proposti. Ad esempio se si prevede un risotto, la forchetta sarà sulla destra. LA DONNA RIMANE SEDUTA Sono seduta al tavolo di un locale o ristorante, insieme ad altre persone, in attesa dell'ultimo commensale sconosciuto. Quando arriva (sia esso uomo o donna) mi devo alzare per porgergli la mano e presentarmi, oppure posso fare le stesse azioni rimanendo seduta? (Isabella) La donna rimane sempre seduta. A meno che si tratti di una personalità. E per personalità non voglio certo intendere un attore o un cantante. Sottile e invalicabile la differenza tra personalità e personaggio. POLLO CON LE MANI... NON E' DA RE A tavola è consentito mangiare il pollo con le mani? Certe persone dicono che è obbligatorio. Grazie (Raffaele) Chi dice "nella botte piccola c'è il buon vino" giustifica una carenza di altezza. Chi dice "il pollo si mangia con le mani" lascia ipotizzare che abbia problemi con le posate. "Anche il re mangia il pollo con le mani" è un'altra giustificazione senza radici. O meglio, tutti mangiavano con le mani, anche i re, prima dell'avvento delle forchette. Forchette che hanno rivoluzionato radicalmente il comportamento a tavola. POSATE IN...CROCE Volevo sapere cosa vuol dire quando una persona trova al tavolo apparecchiato la forchetta e il coltello incrociati a formare una X. Tempo fa avevo sentito dire che non è una cosa di gusto per la persona che si ritrova le posate in questa posizione, o più precisamente non porta bene. Spero in una risposta e la ringrazio anticipatamente. (Fabrizio) Le credenze popolari spesso nascono per carenze o necessità. Per cui porterebbe male rovesciare il sale e l'olio in quanto erano beni preziosi (più ancora il sale dell'olio). Sette anni di guai per chi rompe uno specchio.(quanto mai oggetto di lusso). Il fatto delle posate incrociate è presumibilmente legato alla croce. Come il numero tredici a tavola (l'Ultima Cena). Comunque le posate non si mettono mai incrociate. Terminato, si dispongono appaiate, sulla desta del piatto in una posizione tra le 3,15 e le 5,25 o anche le 6,30. SERVIZIO AI CONSIGLIERI Tra una decina di giorni dovrò affrontare una selezione per assistenti d'aula presso il Consiglio Regionale della Sardegna; tra le altre prove bisognerà servire il tè, il caffè e l'acqua a degli ipotetici consiglieri durante una seduta in aula consiliare. Saprebbe consigliarmi il modo in cui servirli? (Antonello) Tutte le bevande si servono posizionandosi, dietro e a destra della persona e con rotazione verso destra. Potrebbe prospettarsi, in base alla sala consigliare, che il servizio si faccia ponendosi di fronte. In ogni caso la rotazione sarà verso la destra delle persone da servire. COMPORTAMENTO CON I FUTURI SUOCERI Sono separata e questo fine settimana conoscerò la famiglia del mio nuovo compagno andando come ospite in casa di sua madre che risiede in una regione diversa dalla mia. Non sono in imbarazzo, ma vorrei sapere con più precisione come comportarmi in generale e in particolare con sua mamma che mi ospita e che oltretutto festeggia il suo compleanno. La ringrazio (Anna) Le suocere, gentile signora Anna, non sono più delle "megere", come erano considerate ancora nell'Ottocento. Si presenti con un mazzo di fiori e, visto che risiede in un'altra regione, con un prodotto (alimentare o artigianale) tipico della sua località.. Inizi con il Lei, che potrebbe decadere solo se richiesto da parte della madre del suo compagno. I TESTIMONI SI ADEGUANO ALLO SPOSO Mi vorrei sposare utilizzando come abito il mezzo tight. Dovranno indossarlo anche i testimoni e i genitori degli sposi? Anticipatamente ringrazio e porgo i miei più cordiali saluti (Enrico) Generalmente, e possibilmente, i testimoni e i genitori degli sposi dovrebbero allinearsi alla condizione dello sposo. Il tight, abito da cerimonia diurna, si è imposto come abito da matrimonio nei primi decenni del secolo scorso, avendo la meglio sulla redingote. AIUTO DAL PANE Vorrei sapere qualcosa di più riguardo al pezzetto di pane con cui ci si aiuta al posto del coltello quando si mangia. Il braccio che non si usa mentre si sta mangiando dove e come si pone? Distinti saluti (Francesco) Il pezzetto di pane sostituisce il coltello. Che altro posso aggiungere? Per quanto riguarda la mano che non si usa lascerei agli inglesi questa anomala posizione sotto al tavolo. Il continente ha scelto di tenere le mani ben visibili, in quanto l'intento era di rassicurare gli altri commensali, mostrando le mani nude, disarmate. Gli inglesi, in aperto contrasto con la Francia, hanno diversamente dato questa impostazione. Come avvenne per la circolazione stradale dei veicoli. FIORI PARI O DISPARI Vorrei sapere come ci si comporta nel caso in cui si debbano regalare dei fiori a una donna. Siccome ho sentito dire qualcosa riguardo al numero dispari, vorrei sapere quanti fiori si regalano a una donna e a cosa risale questo numero dispari. Quali fiori a seconda della circostanza? (Francesco) Nel regalare di fiori ad una donna potrebbe considerare il loro linguaggio. Un linguaggio che si è reso necessario allorquando non era possibile parlare direttamente, anche tra fidanzati. Erano quindi i fiori a parlare. Nell'Ottocento Paolina Grati si è presa la briga di redarre un libro ad hoc: "Linguaggio dei fiori". Ad un compleanno si dovrebbero regalare tanti fiori quanti sono gli anni. Ma... con attenzione! Meglio lasciare ai famigliari della festeggiata questa opportunità. Per quanto attiene il numero dispari non ho trovato dei riferimenti storici se non riguardo a superstizioni riguardo al 13 e al 17. I GUANTI DOPO LA CERIMONIA In occasione del matrimonio di una mia carissima amica - di cui sarò anche testimone - indosserò dei lunghi guanti. Durante la cerimonia li dovrò togliere? E durante il pranzo? Molte grazie (Marina) Durante la cerimonia può certamente teneri i guanti. Non durante il pranzo. Aggiungo che la donna non deve togliere il guanto porgendo la mano. A sua discrezione può farlo con un'altra donna. IL COLORE DELLO... SPOSO E' vero che l'abito dello sposo secondo il Galateo deve essere dello stesso colore dei testimoni e dei genitori gli sposi? E' vero esattamente il contrario: testimoni e genitori devono adattarsi all'abito dello sposo. RISTORANTI ETNICI Le sarei molto grata se mi potesse rispondere alle seguenti domande in quanto non sono riuscita a trovare ancora una risposta. Ristorante Pakistano, prima volta per entrambi i commensali che sono due amici (Vincenzo ed io, Raffaella ). Una delle portate consisteva in due peperoncini verdi, grandi e fritti. Io, Raffaella, lo ho portato al naso per godere dell'aroma prima di portarlo alla bocca. Due sono le cose che ho sbagliato secondo il mio caro amico Vincenzo. La prima consiste nell'odorare il piatto o in questo caso il peperoncino verde; secondo lui e' grande maleducazione fare questo. La seconda e' la seguente: secondo lui e' grande maleducazione anche aver mangiato con le mani il peperoncino verde fritto. Ora, non so come si regola il galateo riguardo ai cibi etnici. Forse non sono contemplati? Vorrei anche sapere se e' norma di buona educazione odorare i cibi prima di mangiarli. La ringrazio molto (Raffaella) A proposito dei ristoranti etnici, le ripropongo quanto già scritto in altra occasione. Entriamo senza eccessivi timori, se non per la nostra salute, in un ristorante messicano, quanto in uno cinese o giapponese o indiano. Il ristorante non gode dell¹extraterritorialità, propria di una ambasciata. Siamo ospiti e pertanto degni di rispetto e dell¹adeguata considerazione. Sono i ristoratori delle varie etnie che si devono, o dovrebbero, adattare alle nostre esigenze. Siamo imbarazzati nell¹utilizzo dei bastoncini? Chiediamo la forchetta. Chi lo vieta? Non certo il galateo. Certo il galateo suggerisce la comprensione, l¹adattabilità alle esigenze altrui. Soprattutto quando queste sono imposte dalla religione. Se non ce la sentiamo di utilizzare le sole tre dita della mano destra per mangiare in un ristorante islamico, forse sarebbe bene evitare di andarci, in quanto così vuole quella religione. E se siamo ospiti di un islamico non dovremmo dimenticarci che una delle quattro regole della buona educazione islamica vieta di fissare gli altri commensali, ma invita a leccarci le dita alla fine del pasto. Nessun problema nel primo caso, qualche remora, probabilmente, per il secondo. Il galateo occidentale suggerisce come mettere le posate al termine di ogni portata: appaiate tra le tre e le sei se immaginiamo il quadrante di un orologio. Similmente evitiamo di piantare le bacchette nella ciotola del riso eventualmente avanzato. In un ristorante cinese non preoccupiamoci poi di lasciare qualche ³residuo² nel piatto. A maggior ragione se siamo ospiti di un cinese: un piatto vuoto, infatti, equivarrebbe a considerare avaro l¹ospitante. Le considerazioni e gli esempi sin qui esposti valgono se il ristorante etnico si trova ospite in altra Nazione. Diversamente se è un ristorante della Nazione che stiamo visitando, le regole cambiano radicalmente: saremmo noi a doverci adattare alle regole di comportamento locali. Già lo scrisse nel 1554 monsignor Della Casa quando redasse il primo "Galateo": «Si dee l¹uomo sforzare di ritrarsi più che può al costume degli altri cittadini e lasciarsi volgere alle usanze». E dopo di lui anche Stendhal: «Quando si è tentati di conoscere gli usi dei paesi stranieri, bisogna essere disposti a imbattersi in idee assurde, molto diverse dalle nostre». All'estero ci si adegua alle abitudini del luogo, accettando gli usi, le credenze e la gastronomia. L¹inadattamento è evidente esibizione di scortesia, di disprezzo della cultura del luogo. CHINARE IL CAPO MENO GRAVE Chinare il capo verso il piatto mentre si mangia è gravissimo quanto mangiare a bocca aperta? Direi che mangiare con la bocca aperta sia certamente più grave che chinare il capo verso il piatto. Il busto, comunque si sposta certamente in avanti, ma senza chinarsi. ODORARE IL PIATTO E' maleducazione sentire l' odore di un piatto ? Per esempio: un piatto di pasta o minestra o qualsiasi altro piatto viene portato a tavola e ti viene voglia di sentirne l' odore. E' maleducazione avvicinare un pochino il naso in modo da poter godere maggiormente del profumo ? Riguardo al famoso peperoncino fritto, si può definire maleducato il portare il peperoncino vicino al naso per sentirne l' odore ? Ovviamente non attaccandolo al naso e con garbo. La ringrazio molto per i suoi consigli. Vorrei veramente capire se e' una cosa da ripetere o da non ripetere. Mio padre dice che sentire l' odore di una piatto per curiosità non è poi tanto male. Il galateo Ottocentesco si dimostra decisamente contrario a chi avvicina il naso ai piatti. Anche perché si riteneva che non di dovesse dimostrare troppo piacere verso la tavola. Ne conseguiva il divieto di dire "buon appetito". Oggi, e lo auspico con il mio dizionario di galateo, che il cibarsi non è una stretta necessità, ma un piacere, ammetterei questo suo atteggiamento. Con garbo, come dice lei. E poi, gli estimatori del buon vino non si dilungano forse sul bicchiere, scoprendo ed apprezzando le più nascoste sfumature di profumo? ORDINE DI SERVIZIO Gentilmente mi darebbe l'esatto ordine con il quale si servirebbe un tavolo al quale sono seduti: un politico un'autorità militare delle donne un cardinale un direttore d'albergo In attesa della sua risposta, la ringrazio. (Giuseppe) Bisognerebbe conoscere chi ospita. Alla destra della padrona di casa siederà la personalità più importante: il cardinale che sarà servito con precedenza. L'alternanza sarà poi, ove possibile, uomo-donna. Tra il politico e l'autorità militare dipende dal livello del loro livello: nazionale o locale. UNA DONNA CON QUATTRO UOMINI A tavola c'è una donna e quattro uomini. Premettendo che la donna è la padrona di casa e le quattro persone di sesso maschile sono i suoi ospiti, chi dovrebbe essere servito per prima? (Vincenzo) Sarà servito con precedenza la persona che siede alla destra della padrona di casa: delle quattro, se possibile, la persona più importante, di maggior rispetto. Si continua poi la rotazione verso destra, come avviene normalmente, terminando quindi con la padrona di casa. Sarà comunque lei a dare l'avvio, dispiegando il tovagliolo. INVITO DEL COMANDANTE Sono stata invitata a cena su una nave, che cosa posso portare al comandante? Il comandante di una nave da crociera possiamo equipararlo al direttore di un albergo di lusso. Non deve portare alcunché. Essere invitati dal capitano durante una crociera fa parte del cerimoniale. DUBBIO SUI BICCHIERI Se a tavola ci sono tre bicchieri uguali, ma di tre dimensioni diverse, uno grande, uno medio e uno più piccolo, quale è per il vino rosso? quale per l'acqua e quale per il vino bianco? (Raffaele) A tavola vanno generalmente disposti tre bicchieri, come massimo. Come appunto ha indicato lei. Dietro a questi tre bicchieri si potrebbe anche predisporre il bicchiere per lo spumante. Comunque, ritornando ai suoi tre bicchieri, troveremo: il bicchiere più grande (per l'acqua) nella posizione più verso il centro del piatto; nell'ordine, sulla destra seguiranno il bicchiere per il vino rosso; quindi, ancora, il bicchiere per il vino bianco (il più piccolo dei tre). SERVZIO SUL PIATTO Avrò ospiti per cena otto persone. Ho fatto venire un cuoco per la serata il quale insiste per portare i piatti già pronti con la coreografia in tavola e non passare per servirli. Le sembra una cosa fattibile? Oppure si può fare: gli antipasti già nel piatto e il primo e il secondo far passare il servizio? (Anna) Certamente si può fare nell'uno o nell'altro modo. Questo genere di servizio si chiama "servizio sul piatto", e trova applicazione per piccoli e medi banchetti o per alcune portate. Si serve alla destra del commensale. Evidentemente il cuoco si preoccupa di curare adeguatamente la disposizione scenografica. GUANTI A TAVOLA Devo andare ad una festa di Gala. Indosserò i guanti lunghi e avrei bisogno di sapere se a cena (a buffè, in piedi) devo tenerli. Grazie (Giusy) In tanti libri di galateo dei vari secoli non ho trovato questa particolare condizione. Riflettendo, esaminando le varie condizioni che si possono trovare durante lo svolgersi della cena, sarei per toglierli. Dovendo utilizzare un pezzetto di pane lo prenderebbe con i guanti che, presumibilmente, sono stati in contatto con tante mani? NESSUN DIVIETO PER BIRRA E COCA Tempo fa una persona a me molto cara mi ha detto che "il galateo" non prevede che possano essere servite altre bevande a tavola se non acqua, vino, cognac o spumante o vini da dessert e che sono assolutamente da evitare bevande quali birra o Coca. Le sarei grato se volesse darmi qualche informazione in merito. (Piero) Il primo libro di galateo è del 1500. Dopo d'allora, e particolarmente dopo l'introduzione della forchetta si sono moltiplicati i libri di galateo. Anche con nomi fittizi come "la marchesa Colombi". Libri che io definisco scritti da amanuensi, ovvero da persone che attingevano a piene mani al precedente testo, senza ricercare le motivazioni. E così, ci troviamo a credere, erroneamente, che non si possa bere a tavola la birra o altre bevande. Unico divieto: non aggiungere l'acqua nel bicchiere del vino. CENE FORMALI Devo organizzare due cene molto formali. Nella prima ho otto invitati ed essendo il tavolo rettangolare mi chiedevo come era meglio disporli a tavola rispetto ai padroni di casa. L'altra ho dodici commensali e il tavolo è quadrato con tre per lato. In questo caso com'è meglio disporre gli invitati rispetto ai padroni di casa? Grazie (Anna) I padroni di casa sono sempre a capotavola, disposti uno di fronte all'altra. Alla loro destra: la donna più rappresentativa di fianco al padrone di casa; l'uomo più rappresentativo di fianco alla padrona di casa. Segue, nel limite del possibile, l'alternanza uomo-donna. NOZZE DI ALTO RANGO Buongiorno, sono stata invitata ad un matrimonio (seconde nozze per lei) che si celebrerà in forma civile a metà maggio. Preciso che trattasi di persone di alto rango e quindi anche la cerimonia sarà al livello. Mi chiedo che cosa indossare e se è consigliabile il cappello (da un'indagine risulta che molte signore invitate lo avranno). Altro grosso dubbio: il regalo. Non metteranno la lista ed hanno praticamente tutto. Come non sfigurare e non cadere nella banalità? Grazie mille! (Rosita) Cosa indossare lo stabilisce la moda e non il galateo. In ogni caso c'è concordanza, tra moda e galateo, sul cappello. Quanto al regalo dipende dalla disponibilità preventivata. Potrebbe essere una quadro o una litografia numerata? QUANDO APPARECCHIARE Devo preparare una cena per 5 persone, volevo chiedere quando devo apparecchiare la tavola prima che i miei ospiti arrivino o dopo che sono arrivati. (Sara) Se gli ospiti devono attendere nella stesso locale dove si svolgerà la cena, sarebbe opportuno preparare prima la tavola. OSPITI DA LONTANO E ALBERGO Per il mio matrimonio molti ospiti verranno da lontano. Per quanto riguarda le spese per qualche eventuale albergo, chi dovrebbe pagare? Grazie anticipatamente e complimenti per il sito! Gli invitati provenienti da località lontane e quindi con la necessità di pernottare andrebbero ospitati in albergo a spese dello sposo o della sposa. A ciascuno i suoi parenti! Non desiderando sostenere questa ulteriore spesa, si fa in modo di avvisare gli inviati, suggerendo loro "il tale albergo" in quanto conveniente o ben frequentato. Sottintendendo con questo che il costo dell'albergo è a carico dell"invitato. ERUTTAZIONE ANTI OCCIDENTALE Lessi da qualche parte che l'eruttazione a tavola è segno di gradimento del pasto. Mi può sciogliere questo dilemma? (Paolo) Nessun dilemma. Il galateo è a senso unico. E' stato scritto per la civiltà occidentale e pertanto niente eruttazioni. Né durante né dopo il pasto. Già lo scrisse Monsignor Della Casa nel primo galateo, nel 1540 e prima di lui dal fiammingo Erasmo da Rotterdam. POSIZIONE DEL TOVAGLIOLO Avrei bisogno di una delucidazione poiché sono in disaccordo con un'amica riguardante la dislocazione del tanto discusso "tovagliolo" a tavola. In verità non vorrei essermi sbagliato, ma nella stramaggioranza dei ristoranti che frequento e che ho frequentato ho sempre notato il tovagliolo alla destra sotto le posate ben disposte e in alcuni casi, leggermente a sinistra o davanti al piatto piegato a cono, a fiore o con le più diverse fantasie. Dai siti che ho visitato a volte affermano che va a destra e alcuni a sinistra. Chiedevo se c'è una regola ben precisa nel Galateo o è la fantasia del locale nel giocare con esso? La ringrazio vivamente (Fabrizio) Già nel 1530 Erasmo da Rotterdam, al quale io attribuisco la primogenitura del "Galateo" scritto pochi decenni dopo da Giovanni Della Casa, scrive: "Se ti vien dato un tovagliolo, devi appoggiarlo sull'omero o sul braccio sinistro". Questo perché, una delle tante cattive consuetudini dei nostri avi, era di pulirsi nella manica del commensale disposto alla loro destra. Al punto che la "moda" suggerì le maniche staccabili per lavare solo quelle e non l'intero vestito. Il suggerimento di Erasmo venne poi ripreso da monsignor Della Casa e dai numerosi redattori di testi di galateo che si susseguirono nei secoli. Mettere poi, come lei ricorda, il tovagliolo sotto le posate sulla destra è un'assurdità in quanto comporta una operazione assurda: togliere e spostare le posate per prendere il tovagliolo. La posizione ideale e più raffinata non è quella di piegare il tovagliolo proponendolo in elaborate forme (il che comporterebbe un antigienico contatto da parte del personale), ma piegato semplicemente a quadrato e disposto sul piatto. Poi si sposterà a sinistra (se inoperoso) e, quindi, sulle ginocchia; e con la sinistra si utilizzerà prima e dopo aver bevuto. Si beve con la mano destra e il tovagliolo alla sinistra è certamente più pratico e può far fronte ad imprevisti. QUEL MALEDUCATO MIGNOLO Le scrivo per sottoporle un interrogativo che, negli ultimi mesi, è divenuto motivo di continui scambi di opinione in famiglia: quando si beve da una coppa, o anche da una tazzina, è segno di "cafonaggine" (come sostiene fermamente mia madre) alzare il dito mignolo? (Germana) Certamente ha ragione sua madre. Nel Settecento e, in alcuni casi, fino ai nostri giorni, particolarmente nel meridione, signorotti e signore, mettevano particolare cura nel mantenere lunghe e curate le unghie dei mignoli. Che poi era utilizzata spesso per... pulire le orecchie. L'accavallamento dell'immagine negativa diventa inevitabile. MANI SOPRA O SOTTO? Le chiedo cortesemente di voler precisare se è più apprezzabile tenere sul tavolo una sola mano o entrambe, e poi, nel caso sia preferibile tenere sul tavolo soltanto la destra che regge la posata, l'altra può stare sul tovagliolo posto in grembo salvo utilizzarla quando si rende necessario? (Ida) Suggerisco di tenere entrambe le mani visibili. La mano sinistra sul tovagliolo posto in grembo è la versione britannica, alimentata dall'avversione verso la Francia. Ricordo la guerra dei Cento anni e, successivamente, il blocco continentale durante l'epoca napoleonica. A questo periodo risale, tra l'altro, la circolazione stradale: a sinistra nei territori controllati dall'Inghilterra, a destra per quelli dominati da Napoleone. A sostegno della mia tesi, ovvero: entrambe le mani sul tavolo, il fatto che ancora diamo la mano come segno di pace, dimostrando che siamo disarmati. E mano nuda, senza guanto (concesso solo alle signore). DESTRA INGESSATA Avendo la mano destra ingessata, quale sarebbe il modo più adeguato per presentarsi ad una persona sconosciuta? (Marina) Come principio occorrerebbe essere presentati da una terza persona, non presentarsi. Oggi questa regola originale è parzialmente superata, particolarmente nei rapporti di lavoro. Nel caso specifico può certamente limitarsi ad un sorriso, ad un cenno del capo, o porgendo la mano sinistra se il rapporto è meno importante. CONFIDENZIALE TU Mi chiedevo perché ultimamente vige l'insana abitudine di dare del "TU" nei locali pubblici (soprattutto birrerie) e tra coetanei anche se è la prima volta che ci si presenta. Io ho 32 anni, non sono quindi più una ragazzina, e questo approccio mi disturba parecchio. Purtroppo però mi adeguo perché l'uso del "LEI" anziché essere interpretato come cortesia e rispetto spesso viene frainteso con l'altezzosità e la spocchia. I miei genitori mi hanno insegnato a rivolgermi con il LEI alle persone più anziane d'età alle quali si deve anche rivolgere per primi il saluto e a non dare del "TU" se non espressamente richiesto (sempre da chi è più anziano), ora queste regole sembrano non valere più. Come bisogna comportarsi? La ringrazio per la cortese attenzione e mi scuso per la prolissità della questione. (Marilisa) Condivido quanto lei scrive. Sono stato "vittima" come lei, di questo confidenziale atteggiamento. Mi ricordo giovane giornalista a disagio nel dare del tu a giornalisti celebrati e ben più in là negli anni. Ora con la mia età tutto si appiana. Solo in una cosa dissento dalla sua analisi. Toglierei quel "ultimamente" in quanto il tu è stato generato dal Sessantotto, alimentato poi da insegnanti che concedono il tu con molta facilità. E ancora: presentatori televisivi, cito ad esempio Amadeus, che dà del tu a tutti i concorrenti: giovani o non più tali. QUANDO STAPPARE Vorrei sapere se il vino servito in bottiglia (salvo casi quali i vini rossi che devono essere aperti ore prima della consumazione) deve essere aperto davanti agli ospiti o no. (Cristina) Se, come lei dice, non è un vino che necessita d'essere sturato ore prima, l'operazione si effettua in presenza degli ospiti. Un impegno del padrone di casa, il quale provvede anche all'assaggio o rivolgendosi a persona di riconosciuta competenza. L'operazione di stura della bottiglia sarebbe bene effettuarla in ogni caso, anche in presenza degli ospiti, prima di mettersi a tavola, in attesa o poco dopo l'aperitivo ad esempio, in modo da lasciare al vino qualche decina di minuti per "ambientarsi". Mentre si pasteggia l'antipasto con un bianco, il rosso per il piatto successivo già può "respirare". CHI PAGA L'ABITO DELLA SPOSA Cosa prevede il galateo per l'abito da sposa? Chi deve pagarlo? Normalmente, salvo accordi diversi tra le famiglie, o necessità economiche, le spese di nozze si dividono in questo modo: Famiglia della sposa: corredo personale; corredo di casa; regalo allo sposo in cambio dell'anello di fidanzamento; partecipazioni di nozze e inviti; abito della sposa; bomboniere e confetti; rinfresco di nozze; fiori, addobbo della chiesa, organista e coro; fotografie e video; le automobili per i testimoni della sposa e degli invitati di riguardo che non dispongono di un'auto propria; fiori e regali-ricordo alle eventuali damigelle d'onore (anche gli eventuali paggetti sono a carico della sposa); fotografie e video. Famiglia dello sposo: anello di fidanzamento; fedi nuziali; bouquet della sposa; fiori per l'occhiello dei testimoni; l'automobile degli sposi; l'automobile per i testimoni dello sposo e per gli invitati di riguardo che non dispongono di un'auto propria; offerta alla chiesa, da consegnarsi in busta; spese del viaggio di nozze; eventuale acquisto dell'appartamento; arredamento della casa. SERVIZIO IN VILLA La prego di descrivermi come si espleta il servizio in una villa importante con ospiti importantissimi per un dinner. (Vincenzo) Sono cinque i modi di servizio applicati internazionalmente; -alla francese: il piatto da portata viene presentato sulla sinistra dal cameriere e il commensale si serve - all'inglese: sempre alla sinistra del commensale, è il cameriere che serve dal piatto da portata - al guéridon: i piatti da portata dopo essere mostrati ai commensali, vengono posti sugli scaldavivande che si trovano sul guéridon; il cameriere serve sui piatti caldi porgendoli alla destra del commensale - sul piatto: le pietanze vengono disposte sul piatto in cucina - self-service: il cliente si serve direttamente dal buffet Tra le cinque, nel suo caso propenderei per la seconda, ovvero all'inglese. Mi permetto ricordarle che si serve una sola volta: il brodo in tazza o consommé, la minestra, il formaggio, la frutta Due volte, invece, la pietanza, lasciata eventualmente al caldo. DISATTENZIONE Ho organizzato una festa in ufficio per il mio compleanno, ma ho dimenticato di invitare un collega due stanze più avanti (che avrà sicuramente visto il "movimento" nella mia stanza). Come rimediare? La frittata è fatta, purtroppo. E anche... mangiata. Si tratta ora di recuperare un rapporto. Io credo che guardando negli occhi le persone sia sempre la soluzione ottimale. Si presenti nel suo ufficio, lo inviti al bar... A cena o a pranzo pensa che sarebbe troppo? ANZIANA, QUANDO? Durante una colazione non mi sono alzata al sopraggiungere di una signora e al momento in cui mi è stata presentata. Io ho 28 anni, la signora in questione 60 circa. Ho sempre saputo - e ho trovato conferma di questo nel suo sito - che solo gli uomini si alzano, ma questo mio comportamento è stato messo in discussione da altri commensali. Mi potrebbe confermare l'atteggiamento più corretto? Quando parla di persona anziana, cosa intende? (Irene) Stabilire oggi i termini che portano a definire una persona "anziana", non è certo agevole. Ma una sessantenne non lo è certamente. Quanti esempi di giovani sessantenni vediamo sul piccolo e sul grande schermo! Ad una persona anziana, per definirla tale, forse dovremmo associarle anche dei problemi di mobilità. Comunque sia, le giovani donne che rimangono sedute, di fatto tolgono degli anni alle signore più mature. Il che fa molto piacere. |