La Champagne (Sesta parte) - Gli abbinamenti
Fino a pochi anni fa lo Champagne era considerato esclusivamente l'ideale
compagno dei festeggiamenti e dei brindisi augurali.
Scarsa era l'utilizzazione nelle altre circostanze e non era neppure immaginabile
la rappresentazione di un vino a tutto pasto.
A partire dagli anni '60, però, la casa francese Charles Heidsieck iniziò
a proporre lo Champagne come vino da aperitivo.
Tale iniziativa ebbe un successo fulminante, accomunando genericamente
ogni tipo di vino spumante; da allora la flute di Champagne o, più comunemente
(o in ,maniera più casereccia) la 'coppetta' di spumante, viene considerato
il compagno ideale per consumare l'aperitivo, da solo con gli amici.
Tale uso dello Champagne è stato però ritenuto assai limitativo dagli
esperti e dagli enogastronomi, i quali intendono, ora, proporre tale prodotto
come vino a tutto pasto.
In effetti lo Champagne può essere prodotto in una tale varietà di versioni,
da potere agevolmente essere abbinato alla maggior parte di piatti.
E' noto, infatti, che la composizione stessa dei vitigni base fornisce
vini di qualità diverse, potendosi spaziare da Champagne dalle pregnanti
caratteristiche di delicatezza e di profumo (quelli a base Chardonnay),
fino a arrivare a prodotti austeri e strutturati (quelli a base Pinot
Noir).
Importanza fondamentale, però, è rivestita dal sistema di vinificazione
utilizzato per la produzione dello Champagne, potendosi conseguire vini
di differente struttura e longevità a seconda non solo della varietà dei
vitigni utilizzati, ma anche in funzione dell'uvaggio proposto, della
zona di produzione delle uve e dell'annata dei vini utilizzati.
E' sempre bene ricordare, sotto tale profilo, che lo Champagne può essere
prodotto con uve non solo di vitigni diversi, ma anche provenienti da
zone diverse e di annate diverse, essendo la scelta della vinificazione
affidata esclusivamente alla sapiente discrezionalità del maestro cantiniere.
Tale varietà di prodotto fa sì che lo Champagne si possa utilizzare per
una vasta gamma di abbinamenti, distribuiti per l'intero pasto.
Pur confermando la proposta di Champagne per aperitivo (restringendo,
in tal caso, l'utilizzo ai vini freschi, delicati e profumati), esso può
essere correttamente abbinato ad antipasti a base di pesce o di crostacei.
Alla versione più strutturata, specie con gli Champagne a base prevalente
di Pinot Noir, può correttamente essere abbinato un piatto più strutturato,
sia di pesce che di carne. Infine, il rosèe regge perfettamente il confronto
con piatti maggiormente complessi, come, ad esempio, arrosti di carne
o pesce con salse grasse.
Naturalmente il demi-sec o il dolce, si accosta perfettamente a dolci,
specie a base di pasticceria secca.
Degni di nota (1)
Champagne Jean Marniquet Brut Grande Rèserve
Degustazione - Vestito oro pallido con spuma fine e fragile.
Al naso sentori di burro e di miele. Il vino è evanescente.
Bollicine leggere con vago sentore di agrume .
Prezzo in enoteca 11,50 €
Champagne Maurice Moncuit Cuvèe Rosè 1.er Cru
Degustazione - Rosato chiaro con riflessi bluastri, presenta una spuma
fine e leggera. Il naso è fine e richiama il cioccolato ed i fruti bianchi.
Buona tenuta in bocca con finale speziato.
Prezzo in enoteca 12,30 €
Pierfranco Schiaffino
Note
1) Tutte le indicazioni (prezzi compresi), si riferiscono al mercato
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