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          Vini di Francia


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          La Champagne (Quinta parte) - Un po' di storia

          Forse non tutti sanno che nel secolo scorso tutti vini generalmente erano 
          consumati dolci .
          Ciò avveniva in parte perché la tecnologia del tempo non permetteva un compiuto 
          controllo della fermentazione alcolica (con la conseguenza di un elevato residuo 
          zuccherino nel vino), in parte perché il gusto dei consumatori tendeva ad una 
          maggiore morbidezza, rispetto all'aggressività del gusto secco.
	        A tale indirizzo non faceva certo eccezione lo Champagne, che infatti veniva 
          bevuto dolce (o, almeno, demi-sec).

          I nonni (o anche i bisnonni) dei 'viveurs' parigini della fine ottocento, nelle    
          notti trascorse al Moulin Rouge, certamente applaudivano il nuovo ballo dell'epoca, 
          il Can Can, brindando  con Champagne dolce.
          Per tutto l'ottocento lo Champagne rimase un vino dolce, destinato ad accompagnare 
          i dolci o il dessert, o ad essere consumato in occasione di festeggiamenti e di ricorrenze.
          A partire almeno dal 1830, era in voga il metodo di aggiungere altro zucchero alle 
          bottiglie dopo l'espulsione dei sedimenti della seconda fermentazione.

          Solo a fine secolo lo Champagne si trasforma in vino essenzialmente secco.
          Furono i commercianti di vino inglesi ad iniziare a chiedere alle case produttrici di 
          Champagne un  vino più secco, da potere essere bevuto a tutto pasto ed in 
          diverse occasioni.
          La prima casa vinicola a spedire in Inghilterra una partita di Champagne 
          completamente secco fu la Perier-Jouet, che, nel 1848 inviò a Londra un 
          piccolo quantitativo di tale vino, che, peraltro, non ebbe immediato successo, tanto 
          che i produttori proseguirono a fornire Champagne dolce.
          L'intervento definitivo è dovuto a M.me Louise Melin ved. Pomery, la quale, nel 1974 
          impose alla Francia ed ai principali paesi importatori di Champagne (principalmente
          l'Inghilterra e gli Stati Uniti) uno Champagne denominato 'gout americain', che aprì 
          la strada prima al dry e poi al brut.

          Il successo fu improvviso e definitivo.   
          Da allora il gusto dello Champagne si diresse verso il secco e tutti i produttori si 
          adeguarono via via a tale novità: oggi infatti lo Champagne dolce è rarissimo, 
          mentre quello 'pas dosè' è sempre più ricercato ed apprezzato, specie dagli intenditori.


          DEGNI DI NOTA 

          Champagne du Redempteur
          Cuvée du Redempteur
          1/3 Pinot Noir - 1/3 Pinot Meunier - 1/3  Chardonnay

          Degustazione - Un demi-sec personalizzato, con aromi di vino invecchiato.   
          Da bere con dessert o con piatti secco-salati.
          Prezzo in enoteca 13,26 €

          Champagne Cattier Brut 1.er Cru
          75 % Pinot Noir - 25 % Chardonnay

          Degustazione - Un brut profumato con note di frutta e di biscotto assai vive.   
          Champagne semplice, ma ben fatto.   Ottimo come aperitivo.
          Prezzo in enoteca 13,57 €


          Pierfranco Schiaffino


          Note

          (1) Anche il Cavour nel suo castello di Grinzane predisponeva i suoi intrecci politici e 
               le sue trame spionistiche sorseggiando un bicchiere di Barolo ……dolce.
          (2) N.B. Tutte le indicazioni (prezzi compresi) si riferiscono al mercato interno francese.