Alsazia - Sottosuolo, vitigni e crus
Circa 50 milioni di anni fa una sola montagna congiungeva i monti Vosgi
alla Foresta Nera. Un bel giorno, nel breve corso di poche ore, successe
il finimondo! La chiave di volta del massiccio (parte centrale ed ossatura
di tutta la cresta montagnosa) si affossò separando definitivamente i
due versanti. Il Reno, che prima fluiva dolcemente verso il Mediterraneo,
si intrufolò nella breccia creatasi dall'affossamento montagnoso, nel
tentativo di cercarsi una nuova via verso i mari del nord e, cambiando
il suo letto, cambiò anche il corso della storia.
Attualmente in Alsazia la zona in cui si è verificato lo sprofondamento
dei Vosgi è costituita da una striscia di terreno lungo circa cento chilometri
e largo più o meno tre chilometri, in cui si succedono fratture e faglie
che spesso lasciano a nudo la montagna.
Dopo un lungo periodo di erosione, attualmente il paesaggio è composto
da tre unità geologiche ben distinte:
- il vecchio massiccio dei Vosgi che ha mantenuto la sua copertura di
arenaria;
- le colline sotto-vosgiensi, stranamente preservate dall'erosione, frammentate
in una moltitudine di particelle di terreno di natura eterogenea;
- la piana alluvionale del Reno. Se i vigneti alsaziani si estendono generalmente
su tutte e tre le unità geologiche sopra menzionate, tuttavia la produzione
di grande qualità, salvo rare eccezioni, si ritrova solo sulle prime due.
Le famose colline sottovosgiensi hanno un sottosuolo composto da una scacchiera
di piccole porzioni di terreni e ciò costituisce la vera originalità della
zona.
L'incredibile complessità geologica di queste colline oltrepassa l'immaginabile.
In genere due soluzioni sono prospettabili per attuare il miglior sistema
di adattamento del vitigno ad un territorio di notevole complessità, al
fine di ottenere il miglior vino possibile.
Il primo metodo è quello adottato, per esempio, in Borgogna e consiste
nella scelta di un vitigno molto plastico, per adattarlo ai diversi territori
in funzione della loro attitudine ad esaltarne le qualità. Bisogna rendere
omaggio agli antichi monaci della Borgogna per avere effettuato, attraverso
i secoli, questo lavoro con opera oscura e spesso ingrata, per consentire
la meravigliosa classificazione dei crus della regione.
L'Alsazia, oltre a mancare di monaci di questa tempra, ha subito, nei
secoli, una incredibile successione di invasioni, che ha impedito la realizzazione
di un progetto simile a quello della Borgogna.
L'Alsazia, pertanto, ha scelto una soluzione opposta, consistente nel
selezionare molteplici vitigni, al fine di migliorare la loro adattabilità
a territori indubbiamente eterogenei.
Per tutto l'ottocento ed anche nel secolo scorso in Alsazia si operò in
questo senso, cercando di adattare molteplici vitigni alla particolarità
dei vari terreni, in certi casi ottenendo pieno successo (ad esempio con
il Gewurztraminer), in altri casi vanificando tale faticosa ricerca. I
viticultori si sono progressivamente orientati verso la produzione del
vino bianco, modificando, sotto tale verso, la tradizione precedente.
L'unico vitigno rosso coltivato con una certa intensità nella zona è il
Pinot Noir, che ormai si adatta perfettamente a questo territorio costituito
da terreni prevalentemente argilo-calcarei, ottenendo una produzione di
livello qualitativo ottimale solo attraverso un sensibile contenimento
del rendimento.
L'Alsazia, comunque, a buon titolo si può considerare la regione in cui
trionfano i vini bianchi. Quattro vitigni si propongono con la loro classe
ed il loro prestigio.
Il Riesling domina la panoramica dei grandi crus, quale vino estremamente
longevo, dalle qualità di finezza e di struttura ineguagliabili.
Il Gewurztraminer propone le sue doti di aromaticità e di originalità
estreme. L'enigmatico Tokay-Pinot Gris capace di fornire grandi performances,
ma anche di altrettanto grandi delusioni. Infine il Muscat, vitigno incostante
e di progressiva decrescita.
Tutti questi vitigni sono generalmente vinificati in purezza ed offrono
il massimo della qualità e della tipicità del territorio, caratterizzando
i grandi crus dell'Alsazia.
Degni di nota (1)
Josmeyer Tokay-Pinot Gris Vendange Tardive 1990
Degustazione - Profumo intenso che ricorda il tartufo, l'ananas candita
e la liquirizia. L'attacco sontuoso, la larga impressione aromatica, la
grande freschezza finale e la intensità della muffa nobile sono il segno
tangibile della grande longevità di questo vino, che potrà essere apprezzato
solo dopo almeno dieci anni di affinamento e la cui maturità è imprevedibile.
Prezzo in enoteca € 58,50
Hebinger Riesling 1998
Degustazione - Il profumo ricorda nettamente la pietra focaia. In bocca
si può notare la grande struttura, nonostante gli zuccheri residui. Gusto
fresco ed elegante, finale netto. Prezzo in enoteca € 21,34
Charles Baur Gewurztraminer 1998
Degustazione - I profumi di miele, di pepe e di spezie si uniscono in
un insieme generoso ed ampio. In bocca la speziatura di unisce ad una
piacevole freschezza. Si apprezza particolarmente l'ampiezza aromatica
e la mancanza di pesantezza nel finale.
Prezzo in enoteca € 20,50
Pierfranco Schiaffino
Note
(1) Tutte le indicazioni (prezzi compresi), si riferiscono al mercato
interno francese.
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