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Enovagando, di Domenico Musumarra - Archivio articoli
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Premiato in Austria il "Succo di Mela" del Friuli di Domenico Musumarra Anche quest'anno il succo di mela limpido prodotto in Friuli Venezia Giulia ha dimostrato il suo elevato livello qualitativo in territorio austriaco. Nel corso dell'annuale edizione della "Mostbarkeiten" che si è svolta a St. Paul im Lavanttal, la fiera dove concorrono i migliori succhi, vini, aceti e distillati di frutta europei, i produttori friulani hanno guadagnato ben nove medaglie. Al concorso hanno partecipato 691 prodotti di oltre 200 aziende agricole provenienti da Austria, Germania, Slovenia e Italia e i succhi del Friuli Venezia Giulia sono stati largamente premiati con due ori, cinque argenti e due bronzi. Si tratta del quinto anno consecutivo che vede questa specialità ottenere elevati riconoscimenti alla Mostbarkeiten da parte della giuria internazionale che valuta, attraverso l'analisi sensoriale, i prodotti in gara. Nella patria austriaca del succo, i produttori friulani hanno confermato la propria capacità di coltivazione e trasformazione delle mele, mantenendo elevata la qualità nei succhi limpidi ottenuti. Importante anche il ruolo attivo della Pro Loco di Pantianicco che mantiene costantemente i rapporti tra i produttori friulani e austriaci. Queste le aziende premiate nella patria austriaca del succo di mela: Bruna Cettolo di Bagnaria Arsa (1 oro), Ecomela la Carnica di Verzegnis (1 oro e 2 argenti, oltre a 3 ori e 1 bronzo per il succo d'uva), Dejakum di Sedegliano (1 bronzo), Le Valli dell'Orso di Taipana (1 argento), Malpaga Kurt di Castions di Zoppola (1 argento e 1 bronzo), Tinello di San Urbano di Prepotto (1 argento). Alcune di queste aziende hanno espresso formalmente il loro interesse a partecipare al progetto, avviato dall'Ati "Succo di mela del Friuli Venezia Giulia", per l'ottenimento della Dop per il succo di mela limpido del Friuli. Ad eccezione del succo dell'azienda Dejakum, gli altri succhi vincitori vengono prodotti nell'impianto dell'Ecomela La Carnica, capofila dell'Ati, che vanta nell'ambito dell'attività di trasformazione della mela una lunga esperienza. Il "Succo di Mela" (che si presenta con un colore giallo-dorato brillante, gusto equilibrato e dolce, dal profumo intenso che ricorda in maniera nitida la mela matura) è un'altra specialità gastronomica friulana che potrà presto fregiarsi della DOP, Denominazione di Origine Protetta, e si affiancherà a quelle che già da tempo sono entrate nell'olimpo alimentare. La coltura del melo nel Friuli affonda le sue origini nella notte dei tempi ed ampia diffusione venne ad opera dei Celti e dei Romani, sia per il gustoso frutto, sia per ottenerne succo, sidro (leggermente alcolico) e aceto. Prodotti tipici delle nostre terre (con una tradizione di trasformazione che, tramandatasi di generazione in generazione, é giunta sino ai giorni nostri), ma soprattutto genuini e naturali tanto che, nella produzione, non è ammessa la presenza di alcun tipo di additivo, antiossidante, conservante e acidificante. Diversi sono i piatti in cui è regina la mela e la loro preparazione è diffusa nella Val di Resia (Buiadnik), nella zona colli di Artegna e Buia (Crafuts), in Carnia (soprattutto Frico con le mele), nelle Valli del Natisone ed anche in alcune zone della in pianura. La produzione del succo (mosto, most in friulano) ha ovviamente seguito le sorti del frutto dal quale deriva e le ridotte coltivazioni hanno decretato anche una minor produzione di questo nettare, completamente naturale, e dalle indiscusse qualità. Da alcuni anni si è assistito ad una sua rivalorizzazione, grazie all'impegno di alcuni produttori che hanno sempre creduto nel prodotto ed hanno costituito l'Associazione Temporanea di Imprese succo di Mela del FVG che riunisce quattro aziende agricole delle province di Udine e Pordenone: "Ecomela La Carnica" di Verzegnis, "Bernardis Giovanna" di Mortegliano, "Fattoria Glindo dei Magredi" di Vivaro e "Carlo Giacomelli" di Pradamano. Altre 25 melicoltori, comunque, hanno già formalizzato la loro adesione ed il loro apporto consentirà sicuramente un incremento delle bottiglie prodotte che, ora, sono circa 600 mila. Domenico Musumarra |