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Ghemme Docg

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Gazzetta Ufficiale n. 137 del 14 giugno 1997.
Tipologia: Ghemme e Ghemme riserva.
Vitigni: Nebbiolo, detto localmente Spanna minimo 75% e Vespolina e Uva rara da sole o congiuntamente per un massimo del 25%.
Zona di produzione: Comune di Ghemme e di Romagnano Sesia in provincia di Novara.
Condizioni ambientali: Sono da considerare idonei, ai fini dell'iscrizione nell'albo, unicamente i vigneti collinari di giacitura e orientamento adatti, con esclusione di quelli impiantati su terreni di fondovalle o esposti a nord.
Densità per ettaro: Non inferiore a 2.900 ceppi.
Resa massima: 8 t. per ettaro.
Titolo alcolometrico volumico totale: 12,% minimo.
Resa massima dell'uva: Inferiore al 70%.
Invecchiamento: Tre anni, di cui per almeno venti mesi in botti di legno e affinato per almeno nove mesi in bottiglia. Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° novembre dell'anno al quale si riferisce la vendemmia. È consentita a scopo migliorativo l'aggiunta, nella misura massima del 15%, di vino atto alla denominazione di origine controllata e garantita, sia ad altro vino atto alla medesima denominazione, sia a vino aventi i requisiti del vino Ghemme. Tale pratica può essere eseguita una sola volta.


Il vino prodotto nel comune di Ghemme ha radici storiche lontane, le prime testimonianze risalgono al IV secolo a.c.. Già i romani lo conoscevano e infatti l'attuale città di Ghemme, al tempo si chiamava Anagnum e come simbolo aveva appunto un grappolo di uva e una fascina di grano, simboli della terra e del lavoro nei campi. Nel 400 si impose sulle tavole degli Sforza e dei Visconti. Il territorio è di origine morenica alluvionale e scende dalla Valsesia fino alla pianura novarese.

E' ricco di minerali e quindi ottimo per un vitigno come il nebbiolo che ne rende profumi e sapori in quantità. Possiamo trovare due tipologie, la versione secca e la riserva. Il colore si presenta rosso rubino intenso, con riflesso granata, profumo fruttato di frutta rossa matura come ribes e more, floreale con aromi di viola e sentori di liquirizia. In bocca è pieno e con tannini ammorbiditi dall'affinamento in legno.
Si abbina ottimamente con carni rosse, cacciagione e i molti formaggi stagionati piemontesi.