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Dolcetto di Dogliani Superiore o Dogliani

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Gazzetta Ufficiale n. 59 dell'11 marzo 1991.
Tipologia: 170 del 23 luglio 2005.
Vitigni: Dolcetto 100%.
Zona di produzione: comuni di Bastia, Belvedere Langhe, Clavesana, Ciglié, Dogliani, Farigliano, Monchiero, Rocca di Ciglié ed in parte dal territorio dei comuni di Roddino e Somano, in provincia di Cuneo.
Condizioni ambientali: Sono da considerarsi idonei unicamente i vigneti sui terreni collinari, argillosi, calcarei, silicei e loro eventuali combinazioni; sono da escludere categoricamente i terreni di fondovalle, umidi, pianeggianti e non sufficientemente soleggiati con esposizione adatta ad assicurare un'idonea maturazione delle uve.
Densità d'impianto: non inferiore a 4.000 ceppi.
Resa massima: 7 t. per ettaro; 6,3 t. per ettaro se si usa la dicitura "vigna".
Titolo alcolometrico volumico totale: 12,5% minimo e 13% minimo se si usa la dicitura "vigna".
Resa massima dell'uva: Inferiore al 68%.
Invecchiamento: 12 mesi con decorrenza dal 15 ottobre dell'anno di raccolta delle uve; l'immissione al consumo é consentita soltanto a partire dal 1° novembre dell'anno successivo alla vendemmia.
Dicitura "vigna": può essere inserita in etichetta la dicitura "vigna" solo se il vigneto ha un'età di impianto di almeno 7 anni.

Dogliani si trova nelle colline in provincia di Cuneo, zona molto vocata alla coltivazione della vite. Le prime notizie risalgono al 1593 dove in un documento (conservato presso l'Archivio Comunale di Dogliani) si parla dell'inizio vendemmia di questo vitigno, chiamato a quel tempo Dozzetti. Il nome di Dolcetto non deve però trarre in inganno in quanto si produce un vino secco e anzi dal gusto leggermente amarognolo; la dolcezza è invece riservata alla polpa di questa varietà di uva. Esistono poi due sottovarietà di vitigno, dolcetto graspo rosso e dolcetto graspo verde. Il terreno è calcareo-marnoso e la vite è coltivata su colline fra i 250 ed i 600 m. di altitudine, riesce comunque a maturare anche oltre i 700 m. di altitudine.

Una curiosità: è un vitigno precoce, cioè matura prima degli altri della regione, infatti è il primo che viene vendemmiato. Nel bicchiere lo troviamo di un colore rosso rubino tendente al violaceo e più carico e scuro se invecchiato. Il sapore è secco, fruttato con sentori di ciliegie e frutti di bosco, vinoso e spesso con retrogusto amarognolo. Si abbina a tutti i piatti di carne di media e lunga cottura e con piatti poco speziati.