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Barbaresco Docg

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Gazzetta Ufficiale n. 242 del 3 settembre 1981.
Tipologia: Barbaresco e Barbaresco riserva.
Vitigni: Vitigno Nebbiolo delle sottovarietà Michet, Lampia e Rosé.
Zona di produzione: Comuni di Barbaresco, Neive, Treiso (già frazione di Barbaresco) e la parte della frazione San Rocco Senodelvio già facente, parte del comune di Barbaresco e aggregata al comune di Alba, tutti in provincia di Cuneo.
Condizioni ambientali: Sono da considerarsi idonei unicamente i vigneti collinari di giacitura e orientamento adatti e i cui terreni siano preminentemente argilloso-calcarei.
Resa massima: 8 t. per ettaro.
Titolo alcolometrico volumico totale: 12,5% minimo.
Resa massima dell'uva: Inferiore al 70% e dopo invecchiamento al 65%.
Invecchiamento: Almeno due anni e conservato per almeno un anno di detto periodo in botti di rovere o di castagno e decorre dal 1° gennaio successivo all'annata di produzione delle uve. E' consentita l'aggiunta, a scopo migliorativo, di Barbaresco più giovane a identico Barbaresco più vecchio o viceversa nella misura massima del 15%.
In etichetta dovrà figurare il millesimo relativo al vino che concorre in misura maggiore.
Il Barbaresco sottoposto a un periodo di invecchiamento non inferiore a quattro anni può portare come specificazione aggiuntiva la dizione riserva.

Il Barbaresco è un vino dalle origini storiche, ne fa menzione già Tito Livio nella sua "Storia Romana". Non è invece chiaro da dove derivi il nome Barbaresco, potrebbe essere derivato dalla "barbarica silva" dei romani.
Barbaresco, il paese del vino, è situato a 10 chilometri da Alba, ai limiti della Provincia di Cuneo, praticamente a ridosso di quella di Asti: disteso sulla sua lunga collina e sormontato dalla sua torre "antica", facilmente attrae l'attenzione di coloro che percorrono le strade delle valli e delle colline vicine. La struttura del territorio è tipicamente collinare con punte variabili da 270 metri sul livello del mare a 317 metri sul livello del mare in prossimità della località Asili.

Il terreno di cui è composto il territorio di Barbaresco nella sua massima parte appartiene a quella formazione geologica che si chiama "terreno tortoriano", uno dei 14 strati dai quali è formata la pila dei terreni sedimentari che compongono il bacino terziario del Piemonte ed è caratterizzato da marne e sabbie stratificate. Queste marne sono di un colore grigio-bluastro, non molto resistenti e danno luogo a colline biancheggiati piuttosto basse e rotonde, sono molto favorevoli alla coltivazione della vite.

L'unico corso d'acqua presente nel territorio del Comune di Barbaresco è il fiume Tanaro.
Il Barbaresco si presenta di colore rosso granato, il profumo è fruttato ed etereo, con sentori di viola, lampone e vaniglia (dovuto principalmente all'affinamento in legno). Il sapore è pieno ed elegante con un ritorno di sottobosco e frutta matura.
Abbinamento ideale con i piatti tipici della cucina piemontese come, tajarin al tartufo bianco o con funghi porcini; agnello, arrosti e brasati al barbaresco, lepre in salmì e cinghiale oppure con formaggi stagionati come ad esempio Montasio o Bra, Castelmagno o Parmigiano Reggiano.