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Scanzo o Moscato di Scanzo

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Siamo a Scanzorosciate, in provincia di Bergamo ed è qui che troviamo questo sorprendente vino passito. Prodotto in quantità molto limitate nei 60 ettari di vigneto iscritti all'albo, divenne una DOC autonoma dalla Valcalepio a partire dal 1982. Questo vino è uno dei più antichi, almeno a quanto risulta da documenti del 1372 dove il "Vescovo feudatario della Tribulina di Scanzo" discute della quantità di vino che i mezzadri dovevano fornire al feudatario, a quel tempo chiamato moscadello.

Si legge poi di questo vino passito anche su documenti del '600 e del '700. Ne furono portate alcune bottiglie anche alla corte di Russia e fu molto apprezzato dalla zarina Caterina che ne richiese subito una fornitura. E' sempre stato apprezzato alle corti di tutto il mondo e ancora oggi è uno dei vini scelti dalla Casa Reale d'Inghilterra. Viene prodotto con uve autoctone a bacca rossa (Moscato di Scanzo 100%) selezionate tra quelle di migliore e maggiore produzione. La vendemmia viene eseguita ad ottobre e le uve vengono subito messe ad appassire per 40-50 giorni su graticci. L'invecchiamento obbligatorio è di due anni dal 1 novembre dell'anno della vendemmia.

Non deve invecchiare in botti o barrique ma solo in acciaio. Il titolo alcolometrico minimo 17%. E' un vino da meditazione e si presenta rosso rubino carico. Note intense di frutti di bosco e ciliegie che con l'invecchiamento tendono ad avere un aroma di composta di frutta e con retrogusto di incenso e a volte di pietra focaia. Si può provare anche con formaggi piccanti o molto stagionati.