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Colli Orientali del Friuli Picolit Docg

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Gazzetta Ufficiale del 8 aprile 2006.
Tipologia: Colli Orientali del Friuli Picolit, sottozona Cialla.
Vitigni: vitigno Picolit minimo 85%.
Possono concorrere nella misura del 15% altri vitigni a bacca bianca autorizzati nella regione ad esclusione del Traminer aromatico. Per la sottozona Cialla invece dovrà essere 100% Picolit.
Zona di produzione: Comuni di Tarcento, Nimis, Attimis, Faedis, S. Pietro al Natisone, Torreano, Povoletto, Cividale del Friuli, Premariacco, Prepotto, Buttrio, Corno di Rosazzo, Manzano, S. Giovanni al Natisone, tutti in provincia di Udine.
Resa massima: 4 t. per ettaro.
Titolo alcolometrico volumico totale: 15%, per la sottozona Cialla 16%.
Resa massima dell'uva: La resa massima dell'uva non dovrà essere superiore al 55% (22 ettolitri per ettaro).
Invecchiamento: il vino potrò essere messo in commercio a partire dal 1 settembre dell'anno successivo a quello della vendemmia. E' consentito l'affinamento in legno.
Densità d'impianto: per i nuovi impianti ci dovranno essere almeno 3.500 ceppi per ettaro.

Il COF Picolit è la seconda DOCG del Friuli Venezia Giulia dopo il Ramandolo. Il territorio di riferimento è quello collinare che si estende nella parte Est della provincia di Udine, praticamente quasi al confine con la Slovenia.
Questo vino è di antichissima memoria infatti si pensa che venisse già prodotto al tempo dei romani. L'ampelografo Gallesio infatti ne riportò una descrizione nella sua "Pomona italiana", riproducendone anche grappolo e foglia. Ebbe un grande successo tra il 600 e l'800 quando erano i vini dolci i più ricercati e bevuti sulle tavole di papi, re, cardinali e imperatori. Il vitigno utilizzato, il Picolit, è un vitigno autoctono che non si trova in nessuna altra zona. La produzione di uve è limitata a causa anche di aborto floreale tipico del vitigno (acinellatura) che non permette lo sviluppo di tutti gli acini dei vari grappoli. Al termine della maturazione si avranno quindi grappoli molto piccoli e con pochi acini ma estremamente dolci. La vendemmia poi viene fatta a mano e in più passaggi seguendo il relativo sviluppo delle uve sulla pianta.

Nel bicchiere lo troviamo di un giallo dorato molto intenso, tendente anche all'ambrato. Al naso troviamo una grande varietà e complessità di aromi che possono spaziare dai fiori di campo all'uva appassita dal miele alle castagne. In bocca è dolce, fresco e morbido con lunga persistenza. E' il classico vino da meditazione che può anche accompagnare formaggi erborinati come pasticceria secca o cioccolato.