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Lambrusco
Grasparossa di Castelvetro Doc![]() La zona del Lambrusco è quella che comprende molti comuni delle province di Modena, Reggio Emilia e Parma, in particolare nel tratto di terra tra i fiumi Secchia e Panaro. Il Lambrusco originario è, però quello di Sorbara dal quale poi si sono sviluppate le altre varietà. Il terreno sul quale si coltiva è di origine alluvionale con fondo sabbioso, ricco di sostanze organiche e adatto ad assorbire acqua. Nell'antichità la pianta veniva "appoggiata" al tronco di pioppi e olmi con lo scopo di tenere i grappoli il più lontano dal terreno umido. Il Lambrusco è un vino giovane ma di antiche origini, descritto anche da Plinio e Virgilio. E' solo nel XIX secolo che si avrà la distinzione delle diverse sottovarietà di Lambrusco oggi conosciuti. Nel parmense le varietà più coltivate sono il "Maestri" e il "Marani"; nel modenese "Sorbara", "Grasparossa" e "Salamino"; nel reggiano invece troviamo tutte le varietà. Il vitigno utilizzato è il Lambrusco Grasparossa per almeno l'85% con possibilità di aggiunta di uve Fortana, Malbo gentile o altri Lambruschi. Due le tipologie presenti per questo vino frizzante: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosso, titolo alcolometrico 10,5%. Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosato, titolo alcolometrico 10,5%. Il colore è rosso vivo, al naso si percepiscono sentori di frutta rossa; vinoso, secco (o amabile o abboccato) sapido e fresco. E' ottimo con i salumi in generale e tipico è l'abbinamento con il cotechino o i salumi cotti essendo in grado di "sgrassare" la bocca. Il Lambrusco Grasparossa prende il nome dal particolare colore rosso vivo del raspo; è un'uva dalla produzione abbondante. |