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Lambrusco di Sorbara Doc

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La zona del Lambrusco è quella che comprende molti comuni delle province di Modena, Reggio Emilia e Parma, in particolare nel tratto di terra tra i fiumi Secchia e Panaro. Il Lambrusco originario è, però quello di Sorbara dal quale poi si sono sviluppate le altre varietà. Il terreno sul quale si coltiva è di origine alluvionale con fondo sabbioso, ricco di sostanze organiche e adatto ad assorbire acqua. Nell'antichità la pianta veniva "appoggiata" al tronco di pioppi e olmi con lo scopo di tenere i grappoli il più lontano dal terreno umido.
Il Lambrusco è un vino giovane ma di antiche origini, descritto anche da Plinio e Virgilio. E' solo nel XIX secolo che si avrà la distinzione delle diverse sottovarietà di Lambrusco oggi conosciuti. Nel parmense le varietà più coltivate sono il "Maestri" e il "Marani"; nel modenese "Sorbara", "Grasparossa" e "Salamino"; nel reggiano invece troviamo tutte le varietà. Il vitigno utilizzato è il Lambrusco di Sorbara minimo 60% con possibilità di aggiunta di uve Lambrusco Salamino per massimo il 40%.

Due le tipologie presenti per questo vino frizzante:
Lambrusco di Sorbara Rosso, titolo alcolometrico 10,5% con spuma vivace.
Lambrusco di Sorbara Rosato, titolo alcolometrico 10,5% con spuma vivace.

Il colore è rosso rubino chiaro, al naso si percepiscono sentori di fragole, lamponi e violetta; vinoso (esiste nelle versioni secco, semisecco o abboccato, amabile, dolce) sapido e fresco. E' ottimo con i salumi in generale e tipico è l'abbinamento con il cotechino o i salumi cotti essendo in grado di "sgrassare" la bocca.
Il Lambrusco di Sorbara prende il nome da una frazione di Comporto, in provincia di Modena. La produzione di uve è scarsa, dovuto ad un auto aborto floreale del vitigno.