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          Cenni sulla degustazione secondo il metodo dell' A.I.S.


          In questa sezione presentiamo i principi base della degustazione
          seguendo, per comodità, il metodo dell'Associazione Italiana Sommeliers.



           L'esame visivo
           L'esame olfattivo
           L'esame gustativo
           Considerazioni finali
           Spiegazione dei termini
           Scarica la scheda di degustazione A.I.S.
           Dubbi, domande ? Intervieni sul Forum !
           Segnalazione iniziative enogastronomiche e corsi di delegazione
          L'esame visivo

          La prima sezione dello schema a.i.s. si occupa dell'esame visivo. Si trovano undici diverse
          gradazionidi colore e cinque livelli rispettivamente per descrivere la limpidezza e la fluidità.
          Una sottosezione dell'esame visivo riguarda, nei vini frizzanti, l'effervescenza riguardo alla quale
          si valuterà la grana delle bollicine, il numero di esse e la loro persistenza.


          L'esame olfattivo

          L'esame olfattivo considera innanzitutto l'intensità del profumo del vino. Questo parametro si
          riferisce al primo impatto immediato annusando il vino.
          La persistenza si riferisce invece al variare dei profumi dopo diversi tentativi di olfatto.
          Vi è poi una sottosezione dedicata alla descrizione del profumo il quale puo' essere : aromatico,
          vinoso, floreale, fruttato, fragrante, erbaceo, franco, speziato, ampio ed etereo.
          Completa la sezione dell'esame olfattivo la descrizione dei sentori percepiti : si trova qui una
          sottotabella con diversi profumi da associare alle percezioni avute durante l'esame olfattivo,
          non è semplicissimo ma col tempo e con la pratica si possono cominciare a sentire diversi
          profumi (fruttati, floreali, frutti secchi, confetture, speziati, tostati, eterei....ecc.).


          L'esame gustativo

          L'esame gustativo è principalmente diviso in due sottosezioni, una per la morbidezza del vino ed
          una per la durezza.
          Nella sottosezione della morbidezza troviamo gli zuccheri, gli alcooli ed i polialcooli, nella
          sottosezione dedicata alla durezza troviamo invece gli acidi, i tannini ed i sali minerali.
          Si prosegue poi individuando la struttura o corpo del vino che va da magro a pesante passando
          per debole, di corpo o robusto. Si considerano poi anche qui, come per l'esame olfattivo, l'intensità
          e la persistenza ed in fine l'equilibrio e la qualità.


          Considerazioni finali

          Completano poi lo schema valutativo a.i.s. alcune considerazioni finali concernenti l'armonia e
          lo stato evolutivo.



          Spiegazione dei termini


          Colore

          Per cio' che riguarda il colore non dovrebbero esserci molti problemi.
          Basta osservare con attenzione il vino su di uno sfondo possibilmente bianco e con una
          buona luce.
          Va da se' che la classificazione presentata in tabella non è tassativa ! Un vino potrà benissimo
          essere rosso rubino ma con accentuati riflessi granati o rosso granato con riflessi
          aranciati...

          Limpidezza

          Riguardo alla limpidezza, è importante non confonderla con la trasparenza.
          Un vino si dice limpido quando non presenta particelle in sospensione.
          L'aggettivo brillante si utilizza quasi esclusivamente per gli spumanti ed i vini frizzanti bianchi nei
          quali un'elevata limpidezza combinata con il riflesso delle bollicine genera appunto l'effetto brillante.

          Fluidità

          Un vino è fluido quando è assolutamente inconsistente.
          La consistenza si misura ruotando circolarmente il bicchiere in modo da far ruotare anche il
          liquido, piu' il vino farà resistenza al moto rotatorio, piu' esso sarà consistente.
          Altro modo per valutare la consistenza è, dopo l'operazione di "rotazione" del vino, osservare gli
          "archetti" che esso lascia sui bordi del bicchiere...piu' essi sono ampi e piu' scendono con
          grosse gocce (di glicerina in gran parte), piu' il vino sarà consistente e, presumibilmente,
          morbido e/o alcolico.

          Effervescenza

          Ovviamente viene considerata solo per i vini frizzanti. Si valuta anzitutto la "grana" delle bollicine
          che, a seconda della dimensione, vanno da grossolane a fini, il "numero" delle bollicine che va
          da scarse a numerose ed in fine, la persistenza di esse, valutata anche dopo qualche tempo da
          che il vino sia stato versato nel bicchiere.
          Alcuni grandi champagne, anche grazie al fatto che essi lievitano in bottiglia sotto 6 atm anzichè
          a 3 come la maggior parte degli spumanti, conservano un favoloso perlage anche dopo parecchi
          minuti da che siano stati versati nel calice.

          Intensità

          Per cio' che riguarda l'esame olfattivo, essa è valutata secondo l'impatto diretto che il profumo da
          al naso alla prima "annusata" (perdonate il termine !).
          Esso puo' andare da carente a molto intenso. Riguardo invece alla degustazione, ci si riferisce
          all'intensità di gusto al primo impatto col palato.

          Persistenza

          Riguardo alla persistenza, essa varia a seconda che si riferisca all'esame olfattivo o all'esame
          gustativo.
          Rispetto all'esame olfattivo, la persistenza descrive il variare dei profumi e delle sensazioni che il
          vino analizzato emana anche dopo ripetuti tentativi.
          Questa operazione si effettua tecnicamente, avvicinando ed annusando il vino ed allontanando
          poi il bicchiere e ripetendo questa operazione piu' volte.
          Un vino che presenti sempre lo stesso identico profumo potrà dirsi franco o, ove le sensazioni
          percepite siano davvero poche, potrà definirsi carente o poco persistente.
          Per cio' che riguarda invece l'esame gustativo, la persistenza si valuta in secondi facendo
          riferimento al concetto di p.a.i. (persistenza aromatica intensa) ovvero a quanto il sapore di un vino
          al suo impatto col palato permane identico in bocca anche dopo che si è degluttito.
          Come detto, la persistenza si valuta in secondi e va da se' che, piu' la sensazione del vino
          al palato sarà prolungata ed intensa, piu' il sapore potrà dirsi persistente.

          Qualità

          Si riferisce al livello qualitativo del vino. Per i vini di un livello discreto è quasi sempre fine, puo'
          scendere sull'abbastanza fine e si colloca sul comune per i vini piu' modesti.

          Descrizione

          Fa parte dell'esame gustativo. Essa serve per descrivere il vino in base ai gusti percepiti.
          Un sentore l'abbiamo già descritto..."franco", si dice di un vino che emana un preciso singolo
          profumo o che ha un tipico e preciso gusto.
          Diversi sono gli aggettivi utilizzati (vedi scheda).

           Zuccheri

     Indicano la quantità di zuccheri presente in un vino. Piu' ve ne sono, piu' si andrà verso un vino
          dolce, passando da secco ad abboccato ad amabile, sino a giungere a stucchevole per descrivere
          un dolce che da quasi fastidio per la sua intensita'.

          Alcooli

          Gli alcooli determino quanto un vino sia caldo, il suo contenuto alcolico. I vini tra gli 11.5 ed i
          12.5 - 13 gradi si possono far rientrare negli abbastanza caldi, oltre si avranno vini caldi o
          addirittura alcoolici (vini liquorosi ecc.).

          Polialcooli

          I polialcooli determinano in gran parte, insieme agli alcooli, la morbidezza di un vino, la
          sensazione di vellutato, di morbido appunto.
          Si riconoscono per una specie di sensazione di dolce che essi danno ma è una sensazione del
          tutto diversa da quella che danno gli zuccheri, qui si tratta di un dolce che sparisce subito ma che
          lascia una certa morbidezza al palato.

          Acidi

          Si utilizzano diversi termini per descrivere il contenuto di acidi in un vino.
          Sarà facile che un vino bianco piuttosto giovane presenti caratteristiche di spiccata freschezza
          determinate da un discreto livello di acidi.
          Come sensazione provoca salivazione, un po' come quando si tenta di assaggiare del limone
          spremuto senza zucchero (altra prova che gli zuccheri si oppongono alla durezza).

          Tannini

          I tannini sono assenti nei vini bianchi.
          Essi sono i responsabili di gran parte della sensazione di durezza che un vino puo' esprimere.
          Si avvertono con una piu' o meno palese sensazione di ruvidità sulla lingua al passaggio del vino.
          Piu' un vino è freddo piu' risulta tannico, piu' esso è caldo, piu' questa caratteristica di durezza
          si attenua.
          I tannini sono anchefra i maggiori responsabili di una lunga e buona conservazione di un vino.

          Sali minerali

          Forse uno degli aspetti piu' complicati da cogliere in un vino. Indicano la presenza di sali minerali
          all'interno del prodotto assaggiato, e si avvertono per una non semplice da avvertire,
          sensazione di sapidità.

          Equilibrio

          Un vino si dice equilibrato al gusto quando le componenti di durezza e di morbidezza sono
          perfettamente bilanciate senza propendere piu' da una parte che dall'altra.
          Un vino abbastanza equilibrato o poco equilibrato propenderà invece per una eccessiva durezza
          o per una eccessiva morbidezza.

          Struttura generale o corpo del vino

          Si riferisce alla sensazione che il vino da al palato, cerca di descrivere quanto un vino riempia e
          appaghi il palato spesso in relazione anche al grado alcolico.

          Armonia

          Il giudizio sull'armonia si ottiene bilanciando i giudizi provenienti dai tre esami
          (visivo, olfattivo, gustativo), se le varie caratteristiche si combinano e si rispecchiano l'una
          nell'altra giustificandosi vicendevolmente, si avrà un vino armonico, altrimenti si avrà un vino
          abbastanza o poco armonico. Se per es. un vino risultato granato con riflessi aranciati o
          addirittura aranciato all'esame visivo, presenti poi un'eccessiva durezza all'esame gustativo
          rivelando per es. eccessivi tannini, non si potrà giudicare il vino come armonico, poichè il colore
          lascia in tal caso propendere per un vino ormai maturo in cui i tannini dovrebbero essersi del tutto
          depositati.

          Stato evolutivo

          Lo stato evolutivo del vino indica a che punto della sua vita un vino sia arrivato.
          Immaginiamo che esso compia una curva...da giovane diverrà pronto per maturare ancora ed
          arrivare a vecchiaia. Ora, un vino si dice pronto quando è già ad un discreto stato evolutivo ma
          puo' ancora migliorare, si dice invece maturo un vino che abbia raggiunto l'apice della sua curva,
          da qui in poi esso potrà solamente peggiorare.












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