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Vini e Notizie dal Centro-Sud![]() ![]() Orizzontale di Falanghina a Castelvenere di Fabio Cimmino Non ho potuto non raccogliere l'invito dell'amico Pasquale Carlo a raggiungere Castelvenere in occasione della Festa del Vino. Siamo nel cuore Sannio Beneventano, praticamente al centro della Valle Telesina, zona di confine tra i due Parchi Regionali quello del Matese e quello del Taburno. Il paese è letteralmente immerso in un mare di vigneti, tanto da meritarsi il titolo di comune più vitato della Campania con al suo attivo circa 400mila quintali di uva prodotti ogni anno. Non c'è da stupirsi se dunque questo piccolo paese può contare da solo ben 17 aziende imbottigliatrici. Un paese da bere, insomma, dove si stanno lentamente e faticosamente cercando di riportare all'antico splendore le caratteristiche cantine tufacee, situate lungo il vecchio fossato del borgo medievale, che costituisco una suggestiva, vera e propria, città sotterranea. ![]() Un ricco patrimonio di uve indigene impreziosisce la produzione locale. Qui, infatti, hanno trovato dimora una variegata gamma di vitigni rigorosamente autoctoni: la falanghina, il grieco di Castelvenere, l'uva Cerreto e l'agostinella per quanto concerne le uve a bacca bianca mentre la barbera del Sannio, l'aglianico, il piedirosso, l'olivella e la pizzutella per quanto riguarda quelle a bacca rossa. Avevo deciso di recarmi a Castelvenere per partecipare ad uno dei momenti degustativi più interessanti tra quelli previsti quest'anno: un insospettabile confronto tra falanghina sannita e girgentinu maltese. Il paese di Castelvenere è infatti gemellato con Xewkija, cittadina dell’isola maltese di Gozo. Una volta arrivato sul posto, però, dopo aver preso parte al convegno non ho resistito, avendo le bottiglie a portata di mano, a farmi una veloce ma esaustiva panoramica sulla produzione locale di falanghina della vendemmia 2005. Ecco, pertanto, un breve resoconto. Le falanghine al top: le migliori in degustazione. Masseria Venditti Sannio Doc Falanghina Frutto verde e vibrante all'olfatto: pera e mela. Lampi minerali. Una sapidità ed una freschezza trascinanti al palato per una delle migliori falanghina prodotte in zona e probabilmente in tutta la Campania. Ca'Stelle Sannio Doc Falanghina Assaggio dopo assaggio questa versione 2005 mi convince sempre di più. Un approccio al naso sussurrato mai urlato nè invadente. Un'equilibrio sottile ed un'inattesa eleganza in un' apprezzabile corrispondenza gusto-olfattiva. Fattoria Ciabrelli Un piccolo artigiano del vino. La sua falanghina è da sempre una garanzia di costanza qualitativa e semplicità espressiva . Un bianco senza fronzoli nè eccessi caricaturali. Un vino da portare e bere allegramente sulla tavola di tutti i giorni. Fontana delle Selve Sannio Doc In un precedente assaggio avevo sottolineato una certa scomppostezza nel finale al palato che penalizzava in parte la valutazione. Oggi, invece, sembrerebbe aver trovato un miglior bilanciamento complessivo. Un frutto intenso e croccante al naso seguito da una vivace ma adesso più integrata freschezza al palato. Colle Paladino Le Doline Una falanghina non forse sullo stesso livello di quelle recensite fin qui ma allo stesso tempo senza sbavature, curata e rispettosa del varietale . Giudizio, pertato, positivo. "Fuori quota" : I Pentri Falanghina sannio Doc 2003 Questa è una delle poche cantine a commercializzare la propria falanghina almeno un anno e mezzo dopo la vendemmia ed in ogni caso solo quando la ritiene veramente pronta ad affrontare il mercato. In barba alle richieste della ristorazione che chiede nella stragrande maggioranza dei casi, quando si parla di vini bianchi, sempre e solo l'ultimissima annata. In questi giorni I Pentri sta presentando, invece, la 2004. In questa occasione, però, ha voluto riproporre questa particolarmente ricca e riuscita versione targata addiritura 2003. Complimenti, allora, per il coraggio di scelte difficili e sofferte nonchè per la qualità notevole dei suoi prodotti. Le altre falanghina in degustazione : Foresta Sannio Doc Falanghina Il produttore, presente al banco d'assaggio, mi ha detto che la bottiglia non era del tutto a posto. In effetti mi è risultato piuttosto difficile valutare questo vino segnato da chiari problemi olfattivi quanto da una evidente rifermentazione in bottiglia. Petrare di Grillo Mariamichelina Sannio Doc Falanghina Non mi è del tutto dispiaciuta solo che si avvertiva una leggera nota volatile a tratti un pò sopra le righe. Anche questa da riprovare con più calma. Ho sentito, tra l'altro, parlar un gran bene del loro Solopaca bianco. Anna Bosco Falanghina San Tommaso Note olfattive che denotano una decisa surmaturazione confermata da un'avvertibile presenza zuccherina al palato. Il tutto si traduce in una scarsa dinamicità nella beva. Vinicola del Sannio (Pengue) Sannio Doc Falanghina Deboluccia al naso dove non riesce ad esprimere nè intensità nè persistenza particolarmente degne di nota. Il palato non aiuta a migliorare il quadro d'insieme. Un prodotto di fascia molto commerciale. Az.Agr.Ugo Di Santo Beneventano IGT Falanghina Al naso una nota piuttosto invadente di frutta distillata lasciava intendere un certo squilibrio alcolico confermato poi anche al palato da una prova non particolarmente brillante. Cantine Monte Pugliano Falanghina vdt Da non confondere con l'omonima azienda in provincia di Salerno. Varietale veramente difficile da cogliere nell'anonima prova olfattiva offerta da questa azienda che ha esordito solo con la scorsa vendemmia. Altrettanto inconcludente si mostra nel conseguente ingresso al palato. Necessita, a mio parere, di una messa a punto sia nella selezione delle uve che nella vinificazione. Fabio Cimmino |