1)
Il Rogito Basilicata Igt 2003
Tipologia : Rosato
Gradazione alcolica : 14,5
Vitigni : Aglianico 100%
Lotto : 05054
Prezzo sorgente : distribuzione 7,20 euro - cantina 7,91 euro
Aspetto Visivo : 3
Aspetto Olfattivo : 4
Aspetto Gustativo : 6,5
Impressioni Generali : 4,5
Siamo alla seconda prova di
assaggio con questo rosato del vulture e non possiamo che constatare il
netto passo avanti fatto dalla forse più difficile annata 2002.
Il vino è decisamente più completo e accattivante. Davvero
bellissima la veste, tra il rubino e il granata e il mattone, appena più
scarico all'unghia, limpidissimo e di giusta consistenza. Nonostante un
lievissimo accenno di riduzione all'apertura - che gli costa un punto
all'olfattivo - dopo brevissima ossigenazione si apre in un ventaglio
floreale appassito di grande eleganza, floreale immediatamente irrobustito
da un bel frutto rosso integro, fresco e profondo, che dapprima ricorda
la ciliegia e il melograno e poi si apre in una splendida quanto fresca
e suadente amarena, davvero di grandissima piacevolezza. Il quadro è
impreziosito da pregiate note speziate di tabacco, pepe nero, caffé
e da una nota balsamica ad inspessire ulteriormente il ventaglio olfattivo.
Passi con grandi aspettative all'assaggio e ti compiacci con l'autore.
Grande prova di equilibrio e di eleganza. Un vino di grande struttura
e personalità che tuttavia riesce a non perdere piacevolezza di
beva - com'era invece per il pur buon esperimento del 2002 - grazie ad
un considerevole apporto fresco dovuto all'acidità. Andando maggiormente
a fondo, la nostra impressione è che la caldissima estate 2003
e la conseguente velocissima maturazione delle uve, abbia in parte compromesso
la perfetta maturazione dei vinaccioli. Ciò, se in altri casi avrebbe
potuto tramutarsi in un difetto di equilibrio, dovuto alla maggior astringenza
dei tannini, risulta invece qui una carta vincente poiché questa
"verde" vivacità del tannino ben bilancia un'imponente
massa fruttata e alcolica che infatti risulta gentile nei modi, siadente
e davvero piacevole. Un grande lavoro anche da parte dell'enologo. Complimenti.
Il suo giusto prezzo è intorno ai 13 euro la bottiglia.
Punteggio : 18/20
Tre Bicchieri di Tigulliovino   
2) Aglianico del Vulture Doc Il Repertorio 2003
Tipologia : Rosso
Gradazione alcolica : 14,5
Vitigni : Aglianico 100%
Lotto : 05090
Prezzo Sorgente : distribuzione 9,30 euro - cantina 10,41 euro
Aspetto Visivo : 3
Aspetto Olfattivo : 5
Aspetto Gustativo : 6,5
Impressioni Generali : 4,5
Il Repertorio 2003 è decisamente un grandissimo vino, decisamente
superiore al 2002 ed ai livelli - altissimi - del 2001. Il maggior complimento
che possiamo fare all'azienda è di essere riuscita a domare la
carica esplosiva di frutto determinata da una vendemmia calda come la
2003 raggiungendo, tra l'altro, eccezionali livelli di eleganza.
La veste è di un bellissimo rosso rubino intenso eppur luminosissimo,
limpido e di buona consistenza. A nostro avviso è all'olfattivo
che questo vino esprime il massimo della sua eleganza. Toni balsamici
di eucalipto, macchia mediterranea, spezie fini quali tabacco, pepe nero,
liquirizia e chiodi di garofano in particolare. Al gustativo è
eccellente. Dosa continuamente forza e carattere concedendosi in modo
preciso ed elegantissimo, in una parola suadente. Tannini ben presenti
ma già decisamente fini e godibili, affiancati ad ottima freschezza,
bilanciano perfettamente un frutto rosso scuro ed integro, rendendo la
beva non solo piacevole ma accattivante. Grandissima prova per questo
Repertorio 2003 da parte degli amici di Cantine del Notaio. Il suo giusto
prezzo si attesta intorno ai 16 euro in enoteca, per un ottimo rapporto
qualità prezzo.
Punteggio : 19/20
Tre Bicchieri di Tigulliovino   
3) Aglianico del Vulture Doc La Firma 2003
Tipologia : Rosso
Gradazione alcolica : 14,5
Vitigni : Aglianico 100%
Lotto : 05075
Prezzo sorgente : distribuzione 17,50 euro - cantina 20,42 euro
Aspetto Visivo : 3
Aspetto Olfattivo : 4
Aspetto Gustativo : 6,5
Impressioni Generali : 4
Grande questo La Firma 2003, veramente vicino all'eccellenza, che non
raggiunge solo per un soffio. Il naso, profondissimo, è infatti
ancora troppo chiuso così come avevamo avuto modo di constatare
già nella prima degustazione, nel 2003, a proposito dell'annata
2001. Bellissimo il colore, di un rosso rubino fitto, eppur lucente e
limpidissimo, di grande consistenza. Alla rotazione evidenzia sulle pareti
del calice fitti e spessi archetti, lentissimi a ricomporsi nella massa
vinosa. Il naso. E' l'unico neo di un vino altrimenti perfetto. Non che
abbia problemi, intendiamoci, è un olfattivo di grande spessore
ed eleganza, ricco di piccoli frutti rossi (ciliegia) e spezie (tabacco,
pepe nero, caffé), lievemente balsamico, tuttavia è ancora
molto chiuso e non possiamo che trattenerci nell'assegnargli un più
alto parziale, per non offendere ciò che già ora mostra
di poter divenire. Al gustativo è semplicemente grande : la notevole
struttura, l'imponente apporto alcolico - mai esuberante - e la consistente
massa fruttata, trovano perfetto contraltare in una decisa trama tannica
- da vero Aglianico - non ruvida e in un'invidiabile freschezza. Il risultato
è un sorso ricco d'estratto, pieno, intenso e lunghissimo che grazie
alla componente dura non diventa mai opulento ed anzi è snello
ed invoglia alla beva. Ottenere poi un livello simile di eleganza con
un vitigno così difficile e generalmente scontroso, merita senz'altro
un plauso a sé stante così come il sapiente e per nulla
invadente utilizzo dei legni. L'unica cosa che rimproveriamo a Gerardo
Giuratrabocchetti ed al suo staff, è di non complicarsi un po'
più la vita ed aver scelto di non attendere un anno in più
di affinamento in bottiglia prima di uscire con questo grande vino. Infatti,
con questo ulteriore e certamente impegnativo accorgimento, il La Firma
si presenterebbe con un naso già più pronto e potrebbe senz'altro
ambire alla vetta nella sua categoria già nell'annata di commercializzazione.
E' comunque un grandissimo lavoro, un vino eccellente con un prezzo abbordabile
- intorno ai 30/31 euro in enoteca - considerate qualità e longevità.
Punteggio : 17,5/20
Due Bicchieri di Tigulliovino  
4) L'Autentica Basilicata Igt 2003
Tipologia : Bianco Dolce
Gradazione alcolica : 14,5
Vitigni : Moscato 70%, Malvasia 30%
Lotto : 05052 - Bottiglia da 500 ml
Prezzo sorgente : distribuzione 15,50 euro - cantina 17,92 euro
Aspetto Visivo :
3
Aspetto Olfattivo
: 5
Aspetto Gustativo
: 4,5
Impressioni Generali
: 3,5
Rieccoci di fronte ad un meraviglioso bianco dolce del sud, già
degustato nella sua eccellente espressione del 2001 e nella meno felice
esperienza del 2002. L'Autentica si presenta nel calice di un bellissimo
giallo dorato, limpidissimo e di ottima consistenza. Al naso, tra Malvasia
e Moscato riconosci forse meglio il Moscato anche se i due apporti aromatici
ben si integrano ed infittiscono un quadro olfattivo di straordinario
livello. Il cedro candito, il miele di castagno, la mela cotogna, le erbe
aromatiche, tutti sentori che ti si concedono con grande intensità
e finezza, suadenti e piacevolissimi. Un naso a cui non è possibile
chiedere di più. Al gustativo, forse sconta più di tutto
il resto della campionatura, la calda vendemmia di provenienza. Pur essendo
assolutamente piacevole, di grande spessore - siamo ritornati ai livelli
del 2001 dopo le incertezze del 2002 - fine ed elegante, è tuttavia
leggermente sbilanciato nella componente morbida che prevale per via di
un apporto acido non del tutto all'altezza. Si tratta in ogni caso di
un ottimo vino in cui, per lavoro, cerchiamo di trovare le possibili debolezze
: i primi sorsi sono soavi. Discreto il rapporto qualità prezzo,
considerato che la bottiglia è da 500 ml : lo trovate in enoteca
intorno ai 27 euro, abbastanza in linea con la categoria anche se è
possibile trovare qualcosa di pari livello a minor prezzo (in Veneto,
in Sicilia, in Molise, tanto per citare alcuni esempi).
Punteggio : 16/20
Due Bicchieri di Tigulliovino  
Considerazioni finali sull'azienda
Con questa terza prova di degustazione che vede come protagonisti
i vini dell'azienda Cantine del Notaio, possiamo definitivamente confermare
che l'azienda si attesta su livelli qualitativi alti. Di più, non
uno o due vini buoni ma diversi vini eccellenti e alcuni molto buoni.
E' sempre un grande piacere poter seguire, durante tutto il percorso degustativo,
un filo conduttore qualitativo di questo livello. Come da sempre sottolineiamo,
la costanza qualitativa su tutta la linea è uno dei parametri più
importanti per la valutazione della qualità di un'azienda : a nostro
avviso non basta infatti un ottimo vino e la restante produzione mediocre.
Occorre piuttosto ricercare il medesimo impegno qualitativo su tutta la
linea. Ebbene, in questo Gerardo Giuratrabocchetti ed il suo enologo,
Luigi Moio sono finalmente riusciti, stupendoci per precisione e costanza.
Innanzitutto il Rogito, l'ultimo figlio di Cantine del Notaio che, dopo
una prima esperienza con qualche difetto di bevibilità, si presenta
oggi ad altissimo livello, suadente e piacevolissimo, in grado di donare
un sorso "facile" nonostante la massa - alcolica e fruttata
- che trasporta. Grande, grandissimo il Repertorio che con circa 16 euro
di spesa in enoteca e senza alcun timore di smentita, ci consente di portare
a casa uno degli Aglianico più eleganti che possiate trovare in
circolazione sul mercato.
Il La Firma è a grandissimi livelli, forse i migliori mai sperimentati
in questi anni di degustazioni : grande estratto, eleganza, lunghezza,
piacevolezza e prezzo. Come accennato nelle note di degustazione sconta
un poco il fatto di avere un naso ancora molto chiuso ed è un peccato
perché siamo convinti che, uscendo sul mercato con uno o due anni
di affinamento in più in bottiglia - si presenterebbe certamente
più pronto di quanto non lo sia attualmente (all'olfattivo).
E' certamente una scelta impegnativa che potrebbe anche costare un aumento
del prezzo oltre che disagi e costi ulteriori per lo stoccaggio in cantina
ma forse ne varrebbe la pena. Ad ogni modo, è un bellissimo vino.
Molto buona anche l'Autentica che è addirittura perfetto all'olfattivo.
Lo sarebbe anche in bocca con un pizzico di freschezza in più ma
è maggiore il bene che l'azienda non tenti di modificare ciò
che la natura offre. Grande l'utilizzo dei legni, ancora meno percettibili
rispetto alle precedenti annate ed incredibile livello di eleganza raggiunto
su tutta la linea. Complimenti e buon lavoro.
N.B. : tutti i prezzi, ad eccezione di quelli riportati come "in
enoteca" sono da intendersi iva esclusa.
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