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          I risultati della prova d'assaggio


          Data della degustazione : 29/09/2005
          Campioni d'assaggio : 4
          Il metodo di degustazione
          La Commissione d'assaggio
          La scheda di valutazione

1) Il Rogito Basilicata Igt 2003
Tipologia :
Rosato
Gradazione alcolica : 14,5
Vitigni : Aglianico 100%
Lotto : 05054
Prezzo sorgente : distribuzione 7,20 euro - cantina 7,91 euro

Aspetto Visivo : 3
Aspetto Olfattivo : 4
Aspetto Gustativo : 6,5
Impressioni Generali :
4,5


Siamo alla seconda prova di assaggio con questo rosato del vulture e non possiamo che constatare il netto passo avanti fatto dalla forse più difficile annata 2002. Il vino è decisamente più completo e accattivante. Davvero bellissima la veste, tra il rubino e il granata e il mattone, appena più scarico all'unghia, limpidissimo e di giusta consistenza. Nonostante un lievissimo accenno di riduzione all'apertura - che gli costa un punto all'olfattivo - dopo brevissima ossigenazione si apre in un ventaglio floreale appassito di grande eleganza, floreale immediatamente irrobustito da un bel frutto rosso integro, fresco e profondo, che dapprima ricorda la ciliegia e il melograno e poi si apre in una splendida quanto fresca e suadente amarena, davvero di grandissima piacevolezza. Il quadro è impreziosito da pregiate note speziate di tabacco, pepe nero, caffé e da una nota balsamica ad inspessire ulteriormente il ventaglio olfattivo. Passi con grandi aspettative all'assaggio e ti compiacci con l'autore. Grande prova di equilibrio e di eleganza. Un vino di grande struttura e personalità che tuttavia riesce a non perdere piacevolezza di beva - com'era invece per il pur buon esperimento del 2002 - grazie ad un considerevole apporto fresco dovuto all'acidità. Andando maggiormente a fondo, la nostra impressione è che la caldissima estate 2003 e la conseguente velocissima maturazione delle uve, abbia in parte compromesso la perfetta maturazione dei vinaccioli. Ciò, se in altri casi avrebbe potuto tramutarsi in un difetto di equilibrio, dovuto alla maggior astringenza dei tannini, risulta invece qui una carta vincente poiché questa "verde" vivacità del tannino ben bilancia un'imponente massa fruttata e alcolica che infatti risulta gentile nei modi, siadente e davvero piacevole. Un grande lavoro anche da parte dell'enologo. Complimenti. Il suo giusto prezzo è intorno ai 13 euro la bottiglia.

Punteggio : 18/20
Tre Bicchieri di Tigulliovino



2) Aglianico del Vulture Doc Il Repertorio 2003
Tipologia :
Rosso
Gradazione alcolica : 14,5
Vitigni : Aglianico 100%
Lotto : 05090
Prezzo Sorgente : distribuzione 9,30 euro - cantina 10,41 euro

Aspetto Visivo : 3
Aspetto Olfattivo : 5
Aspetto Gustativo : 6,5
Impressioni Generali :
4,5


Il Repertorio 2003 è decisamente un grandissimo vino, decisamente superiore al 2002 ed ai livelli - altissimi - del 2001. Il maggior complimento che possiamo fare all'azienda è di essere riuscita a domare la carica esplosiva di frutto determinata da una vendemmia calda come la 2003 raggiungendo, tra l'altro, eccezionali livelli di eleganza.
La veste è di un bellissimo rosso rubino intenso eppur luminosissimo, limpido e di buona consistenza. A nostro avviso è all'olfattivo che questo vino esprime il massimo della sua eleganza. Toni balsamici di eucalipto, macchia mediterranea, spezie fini quali tabacco, pepe nero, liquirizia e chiodi di garofano in particolare. Al gustativo è eccellente. Dosa continuamente forza e carattere concedendosi in modo preciso ed elegantissimo, in una parola suadente. Tannini ben presenti ma già decisamente fini e godibili, affiancati ad ottima freschezza, bilanciano perfettamente un frutto rosso scuro ed integro, rendendo la beva non solo piacevole ma accattivante. Grandissima prova per questo Repertorio 2003 da parte degli amici di Cantine del Notaio. Il suo giusto prezzo si attesta intorno ai 16 euro in enoteca, per un ottimo rapporto qualità prezzo.

Punteggio : 19/20
Tre Bicchieri di Tigulliovino



3) Aglianico del Vulture Doc La Firma 2003
Tipologia : Rosso
Gradazione alcolica : 14,5

Vitigni : Aglianico 100%
Lotto : 05075
Prezzo sorgente : distribuzione 17,50 euro - cantina 20,42 euro

Aspetto Visivo : 3
Aspetto Olfattivo : 4
Aspetto Gustativo : 6,5
Impressioni Generali :
4


Grande questo La Firma 2003, veramente vicino all'eccellenza, che non raggiunge solo per un soffio. Il naso, profondissimo, è infatti ancora troppo chiuso così come avevamo avuto modo di constatare già nella prima degustazione, nel 2003, a proposito dell'annata 2001. Bellissimo il colore, di un rosso rubino fitto, eppur lucente e limpidissimo, di grande consistenza. Alla rotazione evidenzia sulle pareti del calice fitti e spessi archetti, lentissimi a ricomporsi nella massa vinosa. Il naso. E' l'unico neo di un vino altrimenti perfetto. Non che abbia problemi, intendiamoci, è un olfattivo di grande spessore ed eleganza, ricco di piccoli frutti rossi (ciliegia) e spezie (tabacco, pepe nero, caffé), lievemente balsamico, tuttavia è ancora molto chiuso e non possiamo che trattenerci nell'assegnargli un più alto parziale, per non offendere ciò che già ora mostra di poter divenire. Al gustativo è semplicemente grande : la notevole struttura, l'imponente apporto alcolico - mai esuberante - e la consistente massa fruttata, trovano perfetto contraltare in una decisa trama tannica - da vero Aglianico - non ruvida e in un'invidiabile freschezza. Il risultato è un sorso ricco d'estratto, pieno, intenso e lunghissimo che grazie alla componente dura non diventa mai opulento ed anzi è snello ed invoglia alla beva. Ottenere poi un livello simile di eleganza con un vitigno così difficile e generalmente scontroso, merita senz'altro un plauso a sé stante così come il sapiente e per nulla invadente utilizzo dei legni. L'unica cosa che rimproveriamo a Gerardo Giuratrabocchetti ed al suo staff, è di non complicarsi un po' più la vita ed aver scelto di non attendere un anno in più di affinamento in bottiglia prima di uscire con questo grande vino. Infatti, con questo ulteriore e certamente impegnativo accorgimento, il La Firma si presenterebbe con un naso già più pronto e potrebbe senz'altro ambire alla vetta nella sua categoria già nell'annata di commercializzazione. E' comunque un grandissimo lavoro, un vino eccellente con un prezzo abbordabile - intorno ai 30/31 euro in enoteca - considerate qualità e longevità.


Punteggio :
17,5/20
Due Bicchieri di Tigulliovino



4) L'Autentica Basilicata Igt 2003
Tipologia : Bianco Dolce
Gradazione alcolica : 14,5

Vitigni : Moscato 70%, Malvasia 30%
Lotto : 05052 - Bottiglia da 500 ml
Prezzo sorgente : distribuzione 15,50 euro - cantina 17,92 euro


Aspetto Visivo
: 3
Aspetto Olfattivo
: 5
Aspetto Gustativo
: 4,5
Impressioni Generali
: 3,5


Rieccoci di fronte ad un meraviglioso bianco dolce del sud, già degustato nella sua eccellente espressione del 2001 e nella meno felice esperienza del 2002. L'Autentica si presenta nel calice di un bellissimo giallo dorato, limpidissimo e di ottima consistenza. Al naso, tra Malvasia e Moscato riconosci forse meglio il Moscato anche se i due apporti aromatici ben si integrano ed infittiscono un quadro olfattivo di straordinario livello. Il cedro candito, il miele di castagno, la mela cotogna, le erbe aromatiche, tutti sentori che ti si concedono con grande intensità e finezza, suadenti e piacevolissimi. Un naso a cui non è possibile chiedere di più. Al gustativo, forse sconta più di tutto il resto della campionatura, la calda vendemmia di provenienza. Pur essendo assolutamente piacevole, di grande spessore - siamo ritornati ai livelli del 2001 dopo le incertezze del 2002 - fine ed elegante, è tuttavia leggermente sbilanciato nella componente morbida che prevale per via di un apporto acido non del tutto all'altezza. Si tratta in ogni caso di un ottimo vino in cui, per lavoro, cerchiamo di trovare le possibili debolezze : i primi sorsi sono soavi. Discreto il rapporto qualità prezzo, considerato che la bottiglia è da 500 ml : lo trovate in enoteca intorno ai 27 euro, abbastanza in linea con la categoria anche se è possibile trovare qualcosa di pari livello a minor prezzo (in Veneto, in Sicilia, in Molise, tanto per citare alcuni esempi).


Punteggio : 16/20
Due Bicchieri di Tigulliovino



Considerazioni finali sull'azienda
Con questa terza prova di degustazione che vede come protagonisti i vini dell'azienda Cantine del Notaio, possiamo definitivamente confermare che l'azienda si attesta su livelli qualitativi alti. Di più, non uno o due vini buoni ma diversi vini eccellenti e alcuni molto buoni. E' sempre un grande piacere poter seguire, durante tutto il percorso degustativo, un filo conduttore qualitativo di questo livello. Come da sempre sottolineiamo, la costanza qualitativa su tutta la linea è uno dei parametri più importanti per la valutazione della qualità di un'azienda : a nostro avviso non basta infatti un ottimo vino e la restante produzione mediocre. Occorre piuttosto ricercare il medesimo impegno qualitativo su tutta la linea. Ebbene, in questo Gerardo Giuratrabocchetti ed il suo enologo, Luigi Moio sono finalmente riusciti, stupendoci per precisione e costanza.

Innanzitutto il Rogito, l'ultimo figlio di Cantine del Notaio che, dopo una prima esperienza con qualche difetto di bevibilità, si presenta oggi ad altissimo livello, suadente e piacevolissimo, in grado di donare un sorso "facile" nonostante la massa - alcolica e fruttata - che trasporta. Grande, grandissimo il Repertorio che con circa 16 euro di spesa in enoteca e senza alcun timore di smentita, ci consente di portare a casa uno degli Aglianico più eleganti che possiate trovare in circolazione sul mercato.
Il La Firma è a grandissimi livelli, forse i migliori mai sperimentati in questi anni di degustazioni : grande estratto, eleganza, lunghezza, piacevolezza e prezzo. Come accennato nelle note di degustazione sconta un poco il fatto di avere un naso ancora molto chiuso ed è un peccato perché siamo convinti che, uscendo sul mercato con uno o due anni di affinamento in più in bottiglia - si presenterebbe certamente più pronto di quanto non lo sia attualmente (all'olfattivo).

E' certamente una scelta impegnativa che potrebbe anche costare un aumento del prezzo oltre che disagi e costi ulteriori per lo stoccaggio in cantina ma forse ne varrebbe la pena. Ad ogni modo, è un bellissimo vino. Molto buona anche l'Autentica che è addirittura perfetto all'olfattivo. Lo sarebbe anche in bocca con un pizzico di freschezza in più ma è maggiore il bene che l'azienda non tenti di modificare ciò che la natura offre. Grande l'utilizzo dei legni, ancora meno percettibili rispetto alle precedenti annate ed incredibile livello di eleganza raggiunto su tutta la linea. Complimenti e buon lavoro.

N.B. : tutti i prezzi, ad eccezione di quelli riportati come "in enoteca" sono da intendersi iva esclusa.