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          I risultati della prova d'assaggio


          Data della degustazione : 29/11/2005
          Campioni d'assaggio : 3
          Il metodo di degustazione
          La Commissione d'assaggio
          La scheda di valutazione

1)Cinque Terre Doc Buranco 2004
Tipologia :
Bianco
Gradazione alcolica : 13
Vitigni : Vermentino, Bosco, Albarola
Lotto : 01/2004
Prezzo sorgente : 11 euro

Aspetto Visivo : 3
Aspetto Olfattivo : 5
Aspetto Gustativo : 6
Impressioni Generali :
4


Gran bel vino. Nel calice si presenta di un bellissimo giallo paglierino carico e vivo, limpidissimo e di buona consistenza. Il naso offre un ventaglio olfattivo di eccezionale complessità e finezza, intenso, piacevole e continuamente cangiante. Immediatamente superata la fase floreale, concede un frutto agrumato intenso eppur freschissimo reso piacevolmente sferzante dal ricco ventaglio di erbe selvatiche. Ossigeni e muta, il frutto si fa più nitido : un cedro intenso e ricco, mai opulento. in bocca rivela grandissimo nerbo acido e saporosissima mineralità che ben bilanciano, unitamente ad un lievissimo tannino dovuto alla macerazione sulle bucce, la consistente polpa fruttata morbida, di grandissima espressività. Lungo e persistente, già di buona armonia, è vino ancora in piena evoluzione. E' già grande ma ha tutte le carte in regola per durare molto a lungo nel tempo, evolvendosi e crescendo ancora a dismisura. Persistente e lungo, invoglia alla beva di continuo grazie alla sua freschezza. Abbinamento ideale con primi e secondi piatti, anche strutturati, a lieve tendenza dolce. Ottimo su crostacei, pesci grassi e preparazioni salsate. Intorno ai 19 / 20 euro in enoteca, non pochi in effetti ma considerata la qualità e la fatica impiegata per ottenerla, su e giù per le terrazze delle Cinque Terre, sono ben spesi.

Punteggio : 18/20
Tre Bicchieri di TigullioVino.it



2)Buranco Vdt 2003
Tipologia : Rosso
Gradazione alcolica : 13,5

Vitigni : Caberner Sauvignon 50%, Merlot 40%, Sirah 10%
Lotto : 01/2003

Prezzo sorgente : 15,00 euro

Aspetto Visivo
: 3
Aspetto Olfattivo
: 3,5
Aspetto Gustativo
: 5
Impressioni Generali
: 3,5


Questo vino merita riflessione. Da un lato perché corrisponde alla volontà di creare un vino rosso importante in Liguria cosa che senz'altro manca (non considerando ancora compiuto il magnifico progetto - Granaccia in purezza di Bisson assaggiata in anteprima al primo TigullioVino.it Meeting del 2005), dall'altro perché affronta questo impegno intraprendendo la strada del vitigno internazionale rosso in qualche modo snaturando la tradizione del luogo che vorrebbe i rossi relegati a vini di ripiego. Scelta coraggiosa quindi ? Fino ad un certo punto perché per fare un vino grande si è puntato molto su alcuni vitigni che spesso rischiano di "anonimizzare" il prodotto finito. Veniamo al vino. Nel calice si presenta di un bellissimo rrosso rubino vivo, intenso e fitto, limpido e di buona consistenza. Al naso, ancora abbastanza chiuso è un poco penalizzato dall'ingerenza del passaggio in legno, ancora abbastanza invasiva su un frutto denso e fitto che però avverti al di sotto di vaniglia e tostatura. In bocca il vino punta decisamente in alto. Non solo corpo e struttura colpiscono per un vino ligure ma anche il buon equilibrio gustativo, la polpa fruttata, la continuità del sorso. E' un rosso molto ben impostato e preciso che ha l'unico difetto di chiudere con una nota amara in leggero eccesso. Un vino di buona stoffa, a nostro avviso non del tutto coerente con l'originalità della restante produzione e ancora penalizzato dall'ingerenza dei legni. E' in piena evoluzione e certo non disdegna ulteriore affinamento in bottiglia. Il prezzo è in linea con le ambizioni, intorno ai 26 euro in enoteca.


Punteggio : 15/20
Due Bicchieri di TigullioVino.it

3)Cinque Terre Doc Sciacchetrà Passito 2003
Tipologia : Vino Dolce
Gradazione alcolica : 14
Vitigni : Bosco, Albarola, Vermentino
Lotto : 01/2003
Prezzo sorgente : 30,00 euro

Aspetto Visivo : 3
Aspetto Olfattivo : 4,5
Aspetto Gustativo : 6
Impressioni Generali :
4


Lo Sciacchetrà è un vino simbolo per la Liguria e, soprattutto, per quella piccola ma unica parte di essa - le Cinque Terre - considerata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, una tradizione antica di appassimento sui graticci. Appassimento che fino a qualche anno fa veniva condotto addirittura in casa, dagli stessi vignaioli del luogo non ancora ben attrezzati con moderne strutture. Questo esemplare, presentato in una sobria ma piacevole confezione in cartone, seguita dall'immancabile etichetta scritta in stampatello, si presenta nel calice di un bellisimo color giallo dorato con riflessi ambra, limpidissimo e di consistenza oserei dire didattica. Il naso, dopo un brevissimo accenno di volatile che sparisce quasi immediatamente con adeguata ossigenazione, si apre in un ventaglio di profumi ampio quanto intenso. Su tutto una piacevolissima nota di mela cotogna, poi seguita da albicocca, pesca e fico secco, il tutto in un quadro di generale freschezza, tanto è vero che a snellire il quadro trovi anche una nota fresca di cedro. In bocca, anche qui molto intenso e persistente, rivela grande piacevolezza e bevibilità. Il grande apporto zucherino infatti è ben stemperato da un nerbo acido deciso e dalla grandissima mineralità conferita dai terreni e dalla vicinanza del mare. Di grande equilibrio gustativo, il sorso invoglia di continuo alla beva. Non raggiunge il massimo punteggio solo per quell'incertezza all'olfattivo all'apertura e per un prezzo che, seppur in linea con il prodotto, il mercato, la quantità prodotta, è pur sempre molto oneroso per il consumatore. In enoteca intorno ai 52 euro la bottiglia da 0,375 l, in linea con la nicchia che rappresenta questo ambitissimo prodotto.

Punteggio : 17,5/20
Due Bicchieri di TigullioVino.it


Considerazioni finali sull'azienda
I vini proposti sono nel complesso di livello alto.
Grande il bianco con potenzialità evolutive di notevole interesse. Tecnicamente molto ben eseguito il rosso anche se è ancora migliorabile l'apporto dei legni all'olfattivo. Sull'utilizzo dei vitigni internazionali e del risultato ricercato - un vino di stampo internazionale, appunto - si è già detto all'interno della degustazione. Qui ribadiamo solo che l'inteto è riuscito, ottimo il prodotto dal punto di vista tecnico, univoco il mercato cui fa riferimento, abbastanza in contraddizione con la filosofia della restante produzione.
Lo Schiacchetrà esprime al meglio le caratteristiche di appassimento dei vitigni liguri e del Bosco in particolare. Un vino di grande spessore e piacevolezza, mai stucchevole ed anzi di continuo invito alla beva. Fa sempre piacere, nella nostra piccola e bistrattata liguria, trovare aziende di questo calibro che tengano alto, se non il quantitativo - che è impossibile - il livello qualitativo della produzione. Avanti così !