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Chardonnay Sicilia Igt 1995
Aziende Agricole Planeta
Contrada Dispensa 1 92013 Menfi (AG) Tel. 091.327965 Fax 091.6124335
Vitigni : Chardonnay 100% - Alcol : 14,5 - Bottiglia : 0,75 l
Data degustazione : 09/2004


Ho ricevuto dai tre operosi ragazzi di Contrada Dispensa - insieme ad altri fortunati narratori del vino in Italia - una preziosa bottiglia di Chardonnay 1995, ormai credo difficilmente reperibile, tributo ai 10 anni dalla prima vendemmia di questo importante vino di Sicilia. Importante perché, insieme ad altri produttori, non solo ha contribuito in modo sostanziale a migliorare l'immagine e la qualità del prodotto "Vino Siciliano" in Italia ma, credo ben oltre ogni più rosea iniziale aspettativa, ha contribuito all'esportazione di quest'immagine vincente, fatta di ottimo marketing, certo, ma anche di grande qualità del prodotto, impegno e passione.
Già dalla metà degli anni '80, la strada al rinnovamento siciliano era stata aperta dall'ormai storico Duca Enrico di Duca di Salaparuta, vino simbolo di un vitigno che oggi - a ragione - troneggia al fianco di Barolo e Franciacorta, sugli scaffali si tutte le enoteche d'Italia e non solo. Fu poi la volta del Regaleali di Tasca d'Almerita che alla fine anni '80, si rivelò materia esplosiva per il rilancio dei vini bianchi dell'assolata Isola meridionale.
Oggi a distanza di qualche anno dalla diffusa pratica di vendere tutto ciò che si produceva alle altre regioni d'Italia, non possiamo che rallegrarci del percorso - in salita - fatto dall'agricoltura siciliana e degli importanti risultati raggiunti, insieme a tutti i nuovi grandi e piccoli protagonisti, anche grazie a vini come questo Chardonnay. Vino che, pur rincorrendo un modello ed un gusto decisamente internazionale, non può che entrare a testa alta a far parte di quel gruppo di vini della storia enoica della Terra della Trinacria.
In realtà, avrei dovuto degustare il vino il 28 luglio, in sincronia con l'apertura dello stesso in casa Planeta. Per la verità ho preferito attendere momenti più tranquilli - e più freschi - e degustarlo insieme ai compagni che da oltre 4 anni mi affiancano nelle attività di degustazione di TigullioVino.it, non foss'altro che per condividerne l'apertura.
E' stato così che il 16 settembre, in un tranquillo pomeriggio di fine estate, abbiamo rispettosamente prelevato questo prezioso millesimo 1995 dell'elegante scatola in legno in cui era contenuta, per farla sostare qualche minuto al fresco, giusto il tempo per portarla ad una temperatura intorno ai 15/16 gradi, più che sufficiente per permetterne una degustazione al meglio. Il vino si è presentato di un accattivante giallo dorato, di fitta concentrazione cromatica, con lievi accenni all'ambra nei riflessi e grandissima consistenza. Al naso, dopo una prima fase in cui prevalevano le note terziarizzate di idrocarburi e gomma bruciata, il vino ha cominciato ad aprirsi in suadenti sentori di tiglio - anche in miele - di albicocca e fico secco. Questi sentori, a distanza di circa 30 minuti dall'apertura, mutavano ancora, lasciando spazio a resina di pino e ancora frutta candita. In bocca accoglie con grande materia fruttata dove, in grande corrispondenza gusto-olfattiva, riprensenta il miele di tiglio, l'albicocca secca e piacevoli quanto complesse note terziarie. Notevole l'apporto alcolico ed ancora energico il deciso nerbo acido. La piacevolezza di beva lascia qui il posto alla necessità ed al piacere di più in là vedere e più in là contemplare. Un'attesa che ripaga il degustatore con sfumature sempre cangianti, anche a distanza di alcune ore dall'apertura. E' vino decisamente maturo, da bersi. E ciò te lo segnala anche la sua lieve vena amaricante in chiusura. Non puoi che compiacerti, tuttavia, del lavoro fatto oramai 10 anni or sono e del concreto ponte di qualità aziendale che collega il 1995 ad oggi. Avanti così, anche con gli autoctoni.

Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@


Filippo Ronco