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Margaux Aoc Chateau Palmer 2eme grand cru classè 1998
Chateau Palmer
Vitigni: Cabernet Sauvignon 47%, Merlot 47%, Petit Verdot 6%
Gradazione alcolica 12,5
Data degustazione 06/2003


Quando ci si avvicina a certi vini bisognerebbe non dire assolutamente nulla, rimanere in silenzio ed attendere. Che cosa lo sanno solo loro, in questo caso "lui", che come lo versi nel calice e' lì, pronto a parlarti e a trasmetterti un qualcosa di difficilmente traducibile a parole, un insieme di sensazioni infinite, "oceaniche" oserei dire, vista la vicinanza geografica.
Chateau Palmer e' appartenente all'AOC Margaux, ma e' precisamente situato nel comune di Cantenac, che assieme agli altri villaggi (Arsac, Labarde, Soussans e Margaux naturalmente) forma la denominazione omonima.
Qui e' il Cabernet Sauvignon a regnare sovrano, che in quest'area esprime un'eleganza e una finezza che e' praticamente impossibile riscontrare altrove. I 50 ettari di vigneto sono giacenti sulle cosiddette "graves garonnaises", un enorme ammasso di ciotoli trasportati dalle furie della Dordogna e della Garonna nell'era quaternaria, uno strato spesso circa 3-4 metri sotto il quale troviamo terreni in prevalenza argillosi.
I vigneti spingono le loro radici lungo questa massa di ciotoli (quarzite, calcedonio e le cosiddette "lydiennes" nere) per attingere il loro nutrimento, l'elevata densita' d'impianto (10.000 ceppi per ettaro) crea una competizione spietata tra le singole piante favorendo cosi' una concentrazione ed una maturazione ottimali.
La percentuale di Merlot, piuttosto elevata ed insolita per la zona, e' giustificata dal fatto che dopo attenti studi e sperimentazioni ampelografiche ci si e' accorti che questa varieta' raggiunge una maturazione sorprendente unicamente in questa microarea, consentendo al Merlot di arrivare a una pienezza, rotondita' e polposita' difficilmente raggiungibili in altre aree dell'Haut Medoc. Ma veniamo al vino degustato.
Il colore e' un granato scuro, impenetrabile e fitto, di una consistenza impressionante, quasi nerastro. Il naso e' dapprima piuttosto chiuso e compresso, roteandolo nel bicchiere ecco sopraggiungere i primi effluvi di frutti neri, in particolare il ribes e la mora molto maturi, un lieve cenno di prugna e poi Margaux esplode: note di cacao e tabacco, humus, foglie secche e fumo, fieno e pellame, un sottofondo minerale elegantissimo, il tutto cosi' ben distinto eppure cosi' ben amalgamato, un concerto olfattivo che ti stende letteralmente al suolo per l'eleganza espressiva, per la linearita' di ogni singolo componente, per gli strumenti cosi' magnificamente accordati. La bocca e' una celebrazione, tutto ti avvolge subito senza invaderti, ti accarezza dolcemente ogni piccola parte del palato, il frutto, la polpa, i tannini fitti, setosi e morbidissimi, la nota sapida, il tutto si fonde in un unica opera d'arte che ti cattura e ti inganna quasi da non poter piu' tornare indietro, da dover a tutti costi continuare questo viaggio dei sensi che vorresti non finisse mai piu'.
E' difficile essere tecnici come si fa di solito, in questo caso e' il cuore che prende il sopravvento sulla testa. Insomma, un vino fantastico e pieno di fascino gia' adesso ma destinato a regalarci momenti di commozione per i prossimi 20-25 anni.
E a questo punto le parole sono veramente finite. Prosit!
Prezzo medio in enoteca (a Bordeaux e dintorni): Euro 60-65 In Italia: Euro 110-120
Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@@


Alessandro Megna