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I cinque petali bianchi
di Linda dell'Amico

Il biancospino (Crataegus monogyna), arbusto spinoso, cespuglioso, fiorisce in primavera. Le sue foglie sono, con lobi profondamente divisi e piccole "foglioline" alla base di ciascuna di esse. In autunno le foglie cadono ma restano le numerose spine a difesa dell'arbusto. I fiori hanno un profumo simile a quello delle mandorle amare, sono riuniti in corimbi che si dipartono da corti rametti. Hanno 5 petali bianchi e i suoi frutti sono globulosi, rosso vivo a maturazione (settembre-ottobre) e hanno il residuo del calice all'estremità che forma una piccola "corona".

Le bacche del biancospino hanno un gusto "farinoso"; ne erano ghiotti i Romani che le mangiavano insieme a datteri e nocciole durante gli spettacoli del Colosseo (sono stati trovati noccioli nei tombini fognari dell'anfiteatro).
Diffuso nelle regioni mediterranee, in Italia si rinviene nei boschi e nelle siepi dalla pianura alla montagna. Cresce in tutta la penisola ai margini dei boschi, nelle radure, ai bordi delle strade, fino ai 1000 metri d'altezza, preferendo le zone soleggiate. E' un arbusto che cresce rapidamente e crea barriere quasi impenetrabili, salvaguardando così la vita dei piccoli animali che vi si insediano. Si utilizzano i fiori colti prima dell'apertura in primavera e i frutti a fine estate. Questi vengono fatti essiccare in forno.

Controindicato per chi soffre di bassa pressione arteriosa, viene considerata la pianta del cuore per eccellenza. Regola la frequenza dei battiti, migliora la circolazione coronarica e la nutrizione del muscolo cardiaco. Abbassa la pressione e calma le palpitazioni. Infine diminuisce lo stress e facilita il sonno. Tutto questo grazie al contenuto in flavonoidi, pigmenti che sono al centro dell’interesse scientifico perché si sono rivelati utilissimi per la salute, tannini e vitamina C.

"Carna", antica ninfa romana amata da Giano, era considerata la protettrice delle case e veniva rappresentata da una fronda di biancospino, con la quale allontanava gli spiriti del male e i "sogni cattivi dei bambini". Viene usato fin dai tempi antichi contro insonnia e palpitazioni, viene consigliato fin dalla metà del secolo scorso per le terapie dei disturbi cardiaci di origine nervosa.

In cucina i frutti del biancospino vengono usati per bevande fermentate e per confezionare una delicata marmellata astringente, mentre in campo cosmetico il bagno di biancospino è apprezzato per le proprietà rilassanti.
Preparatevi una miscela di 40 gr. di fiori di biancospino, 30 gr. di foglie di petasites, 15 gr. di foglie di melissa e 15 gr. di finocchio essiccato. Preparate 2 porzioni di infuso. Bevetene una prima di coricarvi e l'altra se vi svegliate durante la notte.
Chi ha avuto una giornata stressante avrà un immediato beneficio con 40-50 gocce diluite in mezza tazza d'acqua calda, la sera prima di coricarsi. Venti gocce in poca acqua 2 volte al giorno aiutano ad abbassare la pressione alta.

Le recenti ricerche in cosmesi hanno dimostrato un'azione astringente e rinormalizzante cutanea dei fiori e delle foglie di Biancospino sulle pelli grasse.
Malgrado sia un piccolo albero, il biancospino può vivere molto a lungo: addirittura, a Glastonbury - in Inghilterra, una pianta di circa 1600 anni, posizionata in corrispondenza della prima chiesa cristiana d'Inghilterra, fu abbattuta dai Puritani di Cromwell, nel 1649.
Si dice che questo albero crebbe dal bastone piantato in terra da Giuseppe d'Arimatea, arrivato sull'isola da Gerusalemme.

Il biancospino veniva inoltre considerato immune ai fulmini; i suoi rami servivano per conservare la carne e per impedire al latte di andare a male. Tutto ciò, ed altro, di fatto ha rappresentato la cristianizzazione di credenze ancora più antiche.
Pianta primaverile, indica il mese di maggio secondo il Calendario Celtico degli alberi.
Durante questo mese veniva sradicato dal bosco e piantato in mezzo alla piazza principale del villaggio.
Era l'albero della preparazione al solstizio d'estate, momento di purificazione in attesa della nuova stagione.

Durante la Rivoluzione Francese, che è stata assolutamente ostile nei confronti delle antiche usanze, l'importanza del biancospino venne mantenuta rinominandolo "albero della libertà": nel corso di quegli anni in Francia ne vennero piantati più di 60.000!
Albero miracoloso quindi, rappresenterebbe la Vergine Maria, con fiori bianchi ad indicare la purezza, stami rossi come gocce di sangue e con rami spinosi, per rappresentare la sofferenza.


Linda dell'Amico