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          L'alter ego del cibo - Archivio articoli


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          La seconda nudità

          "Ognuno ha in sè inferno e paradiso" da "Il ritratto di Dorian Gray" 
          Oscar Wilde

          Tutta la storia attuale del corpo è quella della sua demarcazione, della rete 
          di segni che lo suddividono, lo negano nella sua differenza per organizzarlo 
          in un materiale strutturale di scambio/segno, al pari della sfera degli oggetti 
          per ridurre la sua virtualità di gioco in una sessualità assunta come istanza 
          (fallica) determinante.

          In quest'ottica di economia politica il corpo diventa lo scenodramma 
          dell'erezione e della castrazione: il corpo come un'invitante torta al cioccolato 
          fondente.
          Una bocca imbellettata è fallica (rossetto e maquillage fanno parte dell'arsenale 
          della valorizzazione strutturale del corpo).
          Questa bocca non parla più: labbra beate, semi-aperte, semi-chiuse, non hanno 
          più la funzione di parlare, nè di mangiare, nè di vomitare, nè di baciare.
          Al di là di queste funzioni di scambio, di introiezione e di reiezione, s'installa 
          sulla base della loro negazione, la funzione erotica e culturale; la bocca 
          affascinante come segno artificiale, quella che non parla, che non mangia, 
          che non si abbraccia.

          C'è affinità tra il cerimoniale di segni di cui si circonda il corpo erotico e il 
          cerimoniale di sofferenza di cui si circonda la perversione sado-masochista.
          Il marchio "feticista" (collane, braccialetti, catene) mima ed evoca sempre il 
          marchio sado-masochista (mutilazione, ferita, cicatrice).
          Certi marchi fanno sì che il corpo sia più nudo che se fosse veramente nudo; 
           questi marchi possono essere dei vestiti, degli accessori, ama anche dei 
          gesti, della musica, della tecnica.
          Tutte le perversioni hanno bisogno di trucchi nel senso forte del termine.
          Si prenda come esempio lo streap-tease, è una danza: la più originale del 
          mondo occidentale contemporaneo; il suo segreto è la celebrazione auto-erotica 
          da parte di una donna del proprio corpo, che diventa desiderabile in questa 
          stessa misura.
          La lentezza dei gesti di colei che si spoglia è quella del sacerdozio e della 
          transustanziazione: non quella del pane e del vino, ma quella del corpo in fallo.
          Ogni indumento che cade non avvicina al nudo, alla "verità nuda" del sesso; 
          non è quindi un gioco verso una profondità sessuale ma al contrario è un gioco 
          ascendente di costruzione di segni.

          Il corpo nudo è una maschera inespressiva che nasconde la vera natura di 
          ciascuno, diceva un indigeno, per questo il rajah d'Alphonse Allais non 
          contento di aver fatto spogliare la "baidera" la fece scorticare viva!


          Dott.ssa Linda Dell'Amico