


L'alter ego del cibo - Archivio articoli
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Novembre 2001 - Vollendung
Vollendung*
"Detesto coloro che non prendono il cibo sul serio. Sono troppo superficiali."
(Oscar Wilde)
Il cibo visto come realtà del domestico umano, è soggetto a particolari
forme di trasfigurazione simbolica; basti pensare al rito della comunione
come messa in scena dell'espressione simbolica di partecipazione
mistica con l'immagine del divino.
Come afferma il professor Carlo Tullio Altan, lo stesso principio si trova
all'origine di altri riti con i quali viene garantita, tramite la consumazione
di un cibo simbolico, l'affermazione del guerriero in guerra o la continuità
di una tradizione di cultura.
Il cibarsi del grasso dei reni del cadavere del nemico vinto o del cervello
dell'antenato defunto, secondo le pratiche del cannibalismo rituale rientra
in questa categoria di riti.
L'assumere cibo in comune costituisce inoltre l'episodio centrale di molti riti
legati alle vicende significative della vita sociale: vincoli matrimoniali,
alleanze fra lignaggi, gare per stabilire gerarchie di potere all'interno
di un gruppo tribale.
In questa sfera assiologica** non si può non considerare l'elaborazione
simbolica dell'esperienza sessuale, dal "Simposio" platonico, al biblico
"Cantico dei cantici", alla poetica lirica greca e orientale, fino ai giorni nostri.
Il tema del sesso, vissuto in forme intensamente vitalistiche, viene
assunto come asse centrale di culti che sono assai lontani dalla nostra
cultura e dai suoi valori, come accade nel "tantrismo induista" e in quello
" buddhista" dove il culmine è la celebrazione dell'atto sessuale come atto sacrale.
a Jack
* Vollendung: completamento, perfezione.
** Assiologico: che comprende la sfera dei valori.
Linda Dell'Amico