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Il mondo delle acquaviti o distillati, superalcolici, spiriti, di Angelo Matteucci
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Il Cognac di Angelo Matteucci Gli elementi che compongono un grande distillato devono essere tutti di altissima qualità per poter creare un capolavoro. Il cognac appartiene a questa categoria essendo riconosciuto in tutto il mondo quale distillato principe. Il suolo calcareo ricoperto di terra fertile e le adatte condizioni climatiche, umido-calde tipiche delle aree che si affacciano sull'oceano atlantico, partecipano alla creazione di un vino leggero sia di corpo che di componente alcolica e ricco di acidità. Un vino non piacevole da bersi ma particolarmente adatto alla distillazione, funzione altamente qualificata in Charente, l'area di produzione del cognac che prende il nome dalla omonima città capoluogo di questa fortunatissima regione. A questo aggiungiamo la posizione favorevole, il fiume navigabile Charente ed un porto sull'atlantico La Rochelle che hanno contribuito alla rapida espansione del cognac in terre lontane. La distillazione in questa regione risale a tempi lontanissimi ma la creazione del superalcolico come lo conosciamo oggi è datata 1620 anno in cui Jacques de la Croix Maron fece seguire alla prima una seconda distillazione eliminando così molte impurità e fece invecchiare a lungo in barili il nuovo prodotto. Nacque così il cognac che conquistò le più importanti tavole del mondo intero. La regione si suddivide in determinate aree a partire dal centro, presso la città di Cognac. Qui abbiamo due importanti zone definite Grande Champagne e Petite Champagne seguite da Borderies. Vi sono inoltre i boschi Fins Bois, Bons Bois e Bois Ordinaires. I vitigni attualmente utilizzati sono Ugni Blanc (il nostro trebbiano) Colombard e Folle Blanche. Il vino giovane deve essere distillato entro il 31 marzo successivo alla vendemmia. Gli alambicchi sono del tipo Charentais (creati appositamente per il cognac) e viene effettuata la duplice distillazione, con scarto della testa e della coda raggiungendo una gradazione alcolica di circa 70°. Si inizia a questo punto la lenta maturazione in barili di rovere Limousin o di altre provenienze, sia nuovi che usati. Si susseguono diversi travasi con graduale riduzione del grado alcolico per mezzo di rabbocchi di una soluzione di acqua distillata e acquavite fino a giungere alla gradazione voluta per l'imbottigliamento. Inizialmente il cognac veniva distillato e venduto da chi produceva l'uva. Il successo mondiale del prodotto ha richiesto maggiori investimenti di stoccaggio e sono pertanto intervenuti uomini che crearono dinastie. Citiamo tra gli altri Remy Martin, viticultore locale, Emmauel Courvoisier proveniente da altra provincia francese, l'inglese Jean Martell e l'irlandese Richard Hennessy. Questi uomini, unitamente ad altri, crearono un vero e proprio impero con la piena collaborazione di piccoli viticultori e distillatori, collaborazione che dura dalla prima metà del settecento. Vi sono aziende che operano a tutto campo producendo dall'uva al cognac. Altre che acquistano uva o vino da diversi produttori e provvedono alla distillazione. Altre ancora che acquistano il nuovo distillato e lo invecchiano nelle proprie cantine ed infine aziende che acquistano partite di cognac che assemblano sapientemente per creare la tipologia della Casa. Angelo Matteucci |