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          Il mondo delle acquaviti o distillati, superalcolici, spiriti, di Angelo Matteucci


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Il Canadian whisky
di Angelo Matteucci

Il Canadian whisky ha una sua specifica categoria non solo perché prodotto in Canada ma anche per le caratteristiche proprie che si differiscono dagli whisky di altre nazioni. Di fatto il whisky canadese è un assemblaggio (un blended) di un whisky prodotto principalmente con segale unito a distillati blandi, quasi neutri di altri cereali. Ne consegue che la percentuale di segale utilizzata non supera di solito il 25/30%. Per queste ragioni il Canadian whisky viene usato spesso in cocktail in sostituzione dell'americano "rye whiskey" (con almeno il 51% di segale) di più difficile reperibilità. Il risultato è comunque eccellente se i cocktail sono preparati da professionisti.
Il Canadian whisky è piacevole da bersi anche liscio o con ghiaccio avendo caratteristiche di morbidezza e finezza non comuni.
Nel periodo del proibizionismo ( 1919-1933) grandissime quantità di whisky canadese vennero contrabbandate negli Stati Uniti, ottenendo così da parte della popolazione statunitense un particolare apprezzamento che dura tuttora.
La tradizione canadese (iniziata nel XVIII secolo) è legata alla qualità dei cereali utilizzati (segale, frumento, mais, orzo) alla purezza dell'acqua ed a una distillazione particolare sia con distillatori continui che, in certe distillerie, anche con un "ripasso" in alambicchi discontinui chiamati "doublers". In Canada si utilizzano barili nuovi e vecchi (spesso acquistati negli Stati Uniti) per l'invecchiamento. In questo Paese si producono molte qualità di whisky che vengono imbottigliate con l'invecchiamento minimo consentito dalla legge di tre anni, oppure con maturazioni prolungate di quattro-sei anni o ancora, per le qualità "de-luxe", con un invecchiamento in barile tra gli otto e i dodici anni.
L'Italia ha un consumo molto limitato di "Canadian" (quasi esclusivamente nei cocktail) suddiviso praticamente da due marchi.



Angelo Matteucci