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          Il mondo delle acquaviti o distillati, superalcolici, spiriti, di Angelo Matteucci


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Irish whiskey
di Angelo Matteucci

La lunga discussione tra irlandesi e scozzesi in merito a quale Paese ha dato la nascita al whiskey (come si scrive in Irlanda) o whisky (termine scozzese) non ha ancora un esito definitivo. Per il consumatore internazionale la cosa non ha particolare importanza e la sua scelta è dettata dal gusto personale del momento più che su eventuali dati storici.
Il whiskey irlandese non è più prodotto un po' ovunque come in passato, nel XVIII secolo l'Irlanda contava duecento distillerie di whiskey. La sua produzione è oggi concentrata nel complesso di Middleton, vicino alla città di Cork nel sud, a Riverstown al centro e a Bushmill nella parte più settentrionale del Nord Irlanda. Ognuna delle distillerie realizza più prodotti di qualità e marchi differenti. Nella maggior parte dei casi si è mantenuta la tradizionale triplice distillazione ed il malto, salvo eccezioni, non viene "affumicato" da torba bruciata come avviene in Scozia.
Anche in Irlanda il principale cereale utilizzato è l'orzo, in questo caso nelle due versioni: maltato e naturale. A questi si aggiungono eventualmente altri cereali quali frumento, segale ecc. La distillazione avviene sia in alambicchi, con sistema discontinuo, sia in distillatori a colonna con sistema continuo. L'invecchiamento avviene in barili di rovere principalmente americana, utilizzati in precedenza nel Paese d'origine per maturare il bourbon whiskey. Il disciplinare irlandese stabilisce il periodo minimo di tre anni di maturazione prima dell'emissione in commercio. Le bottiglie che troviamo in Italia hanno comunque un invecchiamento sensibilmente superiore.
Gli Irish Pub che si trovano sull'intero territorio italiano sono un veicolo ideale di distribuzione per l'Irish whiskey che ha appunto in questi locali una posizione di grande rilievo. Il whiskey irlandese è decisamente differente rispetto agli altri distillati della categoria prodotti in altri Paesi. Ha sempre avuto grandi estimatori a livello internazionale a cominciare dalla Regina Elisabetta I (regnò dal 1558 al1603) allo Zar Pietro il Grande e altri.


Angelo Matteucci