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          Il mondo delle acquaviti o distillati, superalcolici, spiriti, di Angelo Matteucci


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Il mondo delle acquaviti

Le acquaviti, conosciute altresì come distillati, superalcolici o spiriti appartengono all'affascinante mondo dell'alchimia, della distillazione.
Nacquero in terre lontane, probabilmente in Cina e si diffusero nel Medio Oriente tra il popolo arabo che trasformò la rudimentale distillazione in una vera e propria arte. Furono infatti gli arabi che perfezionarono l'alambicco e produssero distillati per l'utilizzo di prodotti cosmetici. Arabi sono, di fatto, i termini alambicco e alcol. Dobbiamo attendere il 1100 d.C. conoscere la distillazione in Europa.
Con l'inizio delle crociate il mondo cristiano ebbe contatti diretti con la civiltà araba. I monaci benedettini, al seguito delle armate cristiane in Terra Santa, carpirono dai manoscritti arabi i segreti della distillazione.
I testi furono tradotti in latino presso le scuole di Salerno e Santiago di Compostela e da queste scuole uscirono, tra i religiosi, i primi mastri distillatori. Furono questi nuovi esperti che divulgarono la loro esperienza ai confratelli di tutto il mondo cristiano.
Nei monasteri già secoli prima si preparavano bevande atte ad essere somministrate ai malati ed agli anziani. La loro base era un prodotto locale fermentato, al quale si aggiungevano miele, erbe, bacche, radici, ecc. Si utilizzava quindi il vino nelle aree di coltivazione della vite, fermentati di frutta nell'area di lingua germanica, il sidro nel settentrione francese e la birra più a nord, nelle isole britanniche, le terre scandinave e l'alta Germania.
A seguito della scoperta della distillazione i monaci furono in grado di miscelare elementi botanici a distillati provenienti dagli stessi "fermentati" locali ma con un tenore alcolico sensibilmente più alto.
Per secoli il segreto della distillazione rimase tra le mura dei monasteri fino a quando, a seguito di lotte religiose in ampie aree europee, i monasteri furono espropriati. I monaci cacciati dai luoghi religiosi applicarono le loro nozioni in un mondo laico. La distillazione divenne così ampiamente diffusa.
Lo scopo della distillazione è l'abbandono della maggior parte dell'acqua per ottenere una maggior concentrazione di alcol il quale evapora a temperatura inferiore ai 100° centigradi (punto di ebollizione dell'acqua). Il segreto è quindi mantenere una temperatura atta a far evaporare tutto l'alcol e limitare l'evaporazione dell'acqua.
In ogni parte del mondo vengono oggi distillati vari prodotti alcolici di produzione locale. Da secoli si producono acquaviti differenti per voce merceologica, tipologia di distillazione, invecchiamento e altro.
Scopriamo così questo mondo affascinante composto da armagnac, cognac, brandy, grappa, distillato d'uva, whisky, rum, cachaca, tequila, vodka, gin, acquavite di frutta ai quali si aggiungono antichi e moderni liquori composti da un distillato ed elementi aromatizzanti.
Argomenti che contiamo di trattare separatamente in futuro.


Angelo Matteucci